REGGIO EMILIA – “C’è da vedere come si sposterà l’ago della bilancia tra lavoro regolare e lavoro nero, attualmente il rapporto è 50 e 50”. In un momento delicatissimo per diverse famiglie, arriva l’adeguamento al costo della vita per una figura professionale indispensabile a tante di queste stesse famiglie: le badanti. Per l’80% di origine straniera, per il 91% donne, a Reggio e provincia le badanti – soprattutto romene e ucraine – sono stabili nelle case di 5.100 famiglie, mentre 3.300 sono le colf. Numeri costantemente in crescita, dice Alberto Gallas, amministratore delegato della nota agenzia Gallas Group, che dal 2019 ha una sede anche in città.
Al netto dell’aumento tra 2019 e 2020 per effetto della sanatoria covid, il Gallas Group sul nostro territorio gestisce 500 lavoratori attivi al mese e una sessantina di nuove richieste, sempre al mese. “Per due motivi: cresce la domanda perchè la popolazione invecchia e aumenta la consapevolezza dell’importanza della regolarizzazione”.
Per una badante convivente 24 ore su 24, l’aumento in vista è di circa 100 euro solo per la parte retributiva, poi ci sono ratei e contributi. “Per una famiglia si passa da un costo lordo d 1350 euro a 1470 euro al mese, anche se il governo ha pensato ad un bonus mensile in base all’Isee. Abbiamo raccolto preoccupazioni ma noto anche rassegnazione, è un rincaro che si aggiunge agli altri aumenti”, chiosa Gallas.
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