REGGIO EMILIA – La Caritas Diocesana mette a disposizione 30mila euro per attenuare il problema della carenza di beni di prima necessità. Nei giorni scorsi la parrocchia di Sant’Agostino ha lanciato l’allarme affermando di non poter garantire il servizio di distribuzione di pacchi alimentari per le persone in difficoltà.
Una situazione che ha portato alla carenza di beni primari come pasta, latte, olio, riso. conserva di pomodoro e non solo. Ma come mai è scoppiata questa problematica?
“Esiste un sistema europeo che si chiama Fead (Fondo aiuto agli indigenti, ndr) che acquista prodotti che vengono redistribuiti attraverso le OPC (Organizzazioni Partner Capofila, ndr) come il banco alimentare – spiega Andrea Gollini, Direttore della Caritas – Queste organizzazioni fanno arrivare i prodotti sul territorio. E’ capitato, per questioni legate a problemi burocratici, una rottura di stock: non ci sono più i bandi, non vengono più acquistati prodotti e di conseguenza non arrivano”.
Una situazione che interessa tutto il territorio e perdurerà fino a settembre. Da qui l’intervento tampone della Caritas Diocesana di Reggio e Guastalla con una delibera arrivata nei giorni scorsi. La carenza di beni di prima necessità è un problema che interessa migliaia di persone. “La rete delle parrocchie è composta da 52 centri di distribuzione e serve fra le 8 e le 9mila persone, quindi 2.500 famiglie che risentono di questa difficoltà – conclude Gollini – Stiamo cercando di aiutarle in altro modo con la promozione di raccolte e collette a livello locale’.
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