REGGIO EMILIA – Sono due i macro-motivi causa della carenza di professionisti, secondo il preside della facoltà di Medicina dell’Università di Modena e Reggio: il primo problema è “in ingresso” e la soluzione non è né semplice né veloce. “Mancano le aule – ha spiegato Giorgio De Santis – Già adesso mettiamo gli studenti nei teatri e nei cinema”. Il secondo problema è “in uscita”, nel senso che si verifica al termine del percorso accademico di base, nel momento della scelta della specialità.
Chirurgia d’urgenza, anestesia, geriatria, ortopedia e soprattutto medicina d’urgenza sono sia branche “sensibili”, dice il professor De Santis, perché fondamentali per la comunità sociale, sia ormai ben poco appetibili. “Lo Stato ha aumentato i posti di specialità, ma a volte vanno vacanti quasi per metà… chi glielo fa fare a un medico di scegliere specialità dove il contenzioso è altissimo, gli stipendi bassi e non c’è possibilità di fare libera professione?”.
De Santis ha inviato una lettera alla Regione, una sorta di appello. “Ho chiesto che, per chi sceglie queste branche, ci siano dei benefit, già per gli specializzandi, altrimenti fra 6-7 anni saremo senza questi professionisti e sarà un dramma mica da ridere”.
Reggio Emilia Unimore mancanza medici facoltà medicina unimore Giorgio De Santis