REGGIO EMILIA – “La città non significhi solitudine, individualismo, distanza. In Emilia un nucleo famigliare su tre è composto da una sola persona. C’è bisogno di una relazione che unisca, per non chiudersi e non diventare casalinghi. Ci si riempie di paure e non si incontrano più gli altri”.
Le città nella sfida interculturale: era il tema dell’incontro con il cardinale Matteo Maria Zuppi promosso dall’associazione La Pira. Tema difficile, che si può affrontare con l’accetta, con la logica del noi contro loro, oppure confrontandosi con la fatica del dialogo, con la curiosità dell’ascolto reciproco e della conoscenza, con la definizione dei diritti e dei doveri. Il presidente della Cei, introdotto da don Giuseppe Dossetti e dall’assessore Daniele Marchi, lo ha declinato da par suo, chiarendo che la speranza c’è sempre, per chi è disposto a pagare il prezzo. “Il costo è lasciare le pantofole, mettere le scarpe e andare incontro agli altri. Più che un costo, è una liberazione”.
Intervistato da Davide Nitrosi del Resto del Carlino, il cardinale Zuppi ha detto che l’odio scatenato dalle guerre che sconvolgono il Medio Oriente e l’Ucraina, la paura dell’altro, le tante forme di solitudine si possono contrastare se c’è una consapevolezza. “Di fronte alle pandemie che rivelano le nostre fragilità, la consapevolezza di essere tutti sulla stessa barca ci deve aiutare a incontrare gli altri, a ristabilire quella che Papa Francesco chiama la prossimità”.
Il cardinale Zuppi a Reggio: “Le città siano comunità”. VIDEO
27 gennaio 2024Il presidente della Conferenza episcopale italiana è intervenuto ieri sera al cinema Olimpia ad un incontro organizzato dall’associazione La Pira sul futuro delle nostre città