VIGNALE (Traversetolo, Parma) – Chiara Petrolini non ha partecipato all’udienza, tenutasi a porte chiuse: è rimasta a Parma, insieme ai genitori, nell’abitazione in cui si trova agli arresti domiciliari dal 19 settembre. A Bologna al Tribunale del Riesame c’era il suo legale, l’avvocato reggiano Nicola Tria. Sull’appello della Procura che ha chiesto il carcere per la 21enne di Vignale di Traversetolo, a due passi da San Polo d’Enza, accusata di omicidio e soppressione di cadavere, i giudici del Riesame si pronunceranno entro un paio di giorni.
“Io ho portato tutti gli elementi di questa vicenda che invece depongono per la totale adeguatezza dei domiciliari. Primo fra tutti, la specificità di questa vicenda e quindi anche del rischio – le parole dell’avvocato Tria – Se il rischio è commettere reati genericamente della stessa specie, non possiamo non declinarlo in relazione a gravidanze o al rapporto madre-nascituro. E se così è gli arresti domiciliari sono a mio avviso la misura giusta”.
L’avvocato incalzato dai cronisti ha fatto riferimento anche al ruolo dei genitori della ragazza: “Credo che sia ingeneroso sostenere che i genitori siano inadeguati non a controllarla, perché non é il loro compito, ma a gestire la situazione”.
Chiara Petrolini finora davanti agli inquirenti si è avvalsa della facoltà di non rispondere. Alla domanda se a breve parlerà il legale non ha risposto.
“Carcere per Chiara Petrolini”: il Tribunale del Riesame prende tempo. VIDEO
15 ottobre 2024Udienza a Bologna per discutere l’appello dei Pm che chiedono la detenzione in carcere per la 21enne di Vignale di Traversetolo accusata di omicidio e soppressione di cadavere. I giudici decideranno nei prossimi giorni