REGGIO EMILIA – Ieri mattina i carabinieri reggiani in servizio insieme a quelli dell’Associazione Nazionale Carabinieri in congedo hanno commemorato il carabiniere reggiano eroe Leone Carmana, decorato di medaglia d’oro, al quale è intitolata e dedicata la caserma cittadina.
Alla cerimonia erano presenti i vertici dell’Arma reggiana, in rappresentanza del prefetto Gabriele Gavazzi e il Presidente della Sezione Carabinieri in congedo di Reggio, il Tenente in congedo Domenico Viola. La messa in suffragio è stata officiata, nella Chiesa San Pietro Martire, da Mons. Tiziano Ghirelli e dal cappellano Militare della Regione Carabinieri Emilia Romagna Don Giuseppe Grigolon. Al termine della cerimonia è stata deposta una corona alla lapide apposta in sua memoria nel cortile dei chiostri di San Pietro.
Leone Carmana nato a Gazzano di Villa Minozzo (Re) l’11 novembre 1894 dai contadini Giovanni ed Emilia Masini, appena ventenne partecipò alla Prima Guerra Mondiale inquadrato nel 7° Reggimento Fanteria, riportando due ferite. Transitato nell’Arma dei Carabinieri al termine della guerra, vi operò fino al 1923, quando decise di ritornare alla vita dei campi, sposandosi e diventando padre di due bambine. Purtroppo l’Eroe, sopravvissuto a tremende prove, ancor giovane spirò per malattia presso l’ospedale di Reggio Emilia, il 10 febbraio 1926. E’ stato decorato con la Medaglia d’Oro al Valor Militare con questa motivazione: “Piantone all’ingresso di una polveriera, scorto l’avvicinarsi di una settantina di rivoltosi, che già si erano impossessati dei fucili di due corpi di guardia ed intendevano impadronirsi della polveriera stessa, ordinata la chiusura della porta dietro di sé, pur sapendo di precludersi così ogni via di scampo, rispose a colpi di moschetto al fuoco dei ribelli, mantenendosi saldo al suo posto, da solo benché ferito, dando così tempo al sopraggiungere di rinforzi, coi quali concorse poi a fugare i facinorosi, sventando in tal modo il criminoso tentativo. Esempio mirabile di eccezionale presenza di spirito, di coraggio e di altissimo sentimento del dovere”. Spezia, 4 giugno 1920.