REGGIO EMILIA – C’era anche una delegazione reggiana della Cgil al corteo che ha sfilato per le strade di Latina per dire no al caporalato. Una grande manifestazione culminata col discorso del numero uno del sindacato, il reggiano Maurizio Landini.
In migliaia a sfilare per “fermare – come recita lo slogan pensato dalla Cgil – un sistema di fare impresa che sfrutta e uccide”. Nella cittadina laziale, nelle cui campagne è avvenuto l’infortunio costato la vita a Satnam Singh, lavoratore senza contratto schiacciato da un macchinario, sono confluiti da tutta Italia i partecipanti alla manifestazione indetta dalla Cgil.
La necessità di una riflessione che riguardi tutto Paese e tutti i settori produttivi è stata sottolineata anche dal segretario nazionale, Landini. Sotto accusa da parte del leader della Cgil è la legge “Bossi Fini” che, ha spiegato, “crea clandestini” e dunque “va cancellata”. Il suo invito al governo ha poi riguardato il problema della carenza degli ispettori del lavoro.
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