REGGIO EMILIA – Mai come questa volta i reggiani avranno voglia di lasciarsi alle spalle l’anno appena trascorso, duro e difficile a causa della pandemia. Si festeggerà in casa e tra pochi intimi, i carabinieri mettono comunque in guardia dai botti illegali.
Il lockdown e le restrizioni infatti non hanno fermato il mercato nero, che ha sfornato per l’occasione la “bomba Covid”, un petardo pericoloso, più di quelli che negli anni lo hanno preceduto (dalla bomba ‘Pallone di Maradona’ a quella “Bin Laden” passando per la bomba “quota 100” dell’anno scorso). Costa dai 20 ai 50 euro e rischia di fare danni seri, persino uccidere. Ha un potenziale distruttivo sempre più grande poiché può contenere sino a 800 grammi di miscuglio esplosivo. “Far esplodere i petardi sui balconi o dalle finestre invece che in strada – dicono i militari – potrebbe essere ancora più pericoloso”.
Come riconoscere un botto illegale
I giochi pirotecnici autorizzati e in libera vendita devono riportare sulla confezione un’etichetta con il numero del decreto ministeriale che ne autorizza il commercio, il nome del prodotto, la ditta produttrice, la categoria d’appartenenza e le modalità d’uso. Possono essere venduti in tutti gli esercizi che sono in possesso di licenza per la vendita di giocattoli e possono essere acquistati da tutti, purché almeno quattordicenni.
Se il gioco pirotecnico è privo di etichetta, è sempre da considerarsi proibito. Alcuni giochi, anche se non vietati, sono comunque molto pericolosi e possono causare, se non usato in modo corretto, gravi danni a persone e cose. I prodotti pirotecnici classificati in IV (artifici e prodotti affini negli effetti esplodenti) e V categoria (giocattoli pirici), invece, possono essere venduti solamente nei depositi dei fuochi d’artificio o nelle armerie autorizzate ed acquistati con porto d’armi o nulla osta, sempre comunque con l’obbligo di denuncia alle forze dell’ordine, ma non possono essere accesi senza licenza.
È assolutamente vietato vendere ed acquistare prodotti clandestini. Costituisce reato, che punisce sia il commerciante sia l’acquirente. Nei casi dubbi, prima di acquistare il prodotto è bene rivolgersi ai carabinieri telefonando al 112.
I consigli dei carabinieri
- non esistono fuochi di artificio “sicuri”, anche se ne è permessa la vendita; perfino le stelline, che i bambini usano con disinvoltura, bruciano a 300°C e perciò sono potenzialmente in grado di provocare e fare incendiare i vestiti;
- al momento dell’accensione, mai avvicinare viso e occhi alla miccia;
- se non se ne può fare a meno, i bambini non vanno mai lasciati soli a usare fuochi di artificio;
- fare attenzione agli adolescenti fra i 10 e i 14 anni di età che sono i più a rischio di incidenti;
- i fuochi di artificio vanno accesi all’aperto, lontano da case, automobili e dalla scatola degli altri fuochi per limitare il rischio di incendio e incidenti;
- fare attenzione alla direzione in cui si lanciano i fuochi: non ci siano delle persone, perciò non vanno lanciate verso zone buie;
- i fuochi non vanno accesi dentro nessun tipo di contenitore, nemmeno se in ferro, perché, rompendosi, potrebbe disperdere le schegge che si trasformerebbero in pericolosi “proiettili”;
- va sempre tenuto a portata di mano un secchio d’acqua o un estintore da usare in caso di incendio. In caso di ustione andrà subito gettata acqua fredda sopra la parte bruciata o comunque surriscaldata;
- quando si trovano fuochi d’artificio che funzionano male e perciò non bruciano non si deve mai cercare di riaccenderli, ma vanno bagnati prima di essere gettati nell’immondizia;
- non cercare di accendere i fuochi trovati per terra;
- non provare a recuperare polvere da sparo dai fuochi non esplosi e non provare a costruire fuochi d’artificio artigianali: la pressione esercitata potrebbe determinare l’esplosione immediata con conseguenze anche gravi.
Come proteggere i bambini
- fontanelle, trottole, fumogeni, petardini, miccette e girelline: dopo aver acceso la miccia allontanati subito! Ma ricordati che è meglio che l’accensione la faccia mamma o papà;
- bottigliette a strappo, pistole a strappo e snappers: non mirare mai alle persone, potresti fargli del male;
- candeline e stelline: usale lontano dai vestiti, dalle tende, dai divani e da tutti gli oggetti infiammabili. Fai attenzione alle persone che ti sono vicine: una scintilla potrebbe colpire gli occhi o cadere sulla pelle causando delle dolorose ustioni;
- comunque sia ricordarsi di telefonare immediatamente al 112 se ci si accorge che qualcuno vende od accende fuochi proibiti: una telefonata potrebbe salvare una vita.
I consigli per tutelare gli animali domestici
Non lasciare soli gli animali: il fragore di petardi, fuochi d’artificio e botti scatena negli animali una naturale reazione di spavento che li porta frequentemente a perdere l’orientamento, esponendoli così al rischio di smarrimento o investimento.
Come proteggerli?
- togliere di torno tutti quegli oggetti che potrebbero provocare ferite nel caso gli animali ci finissero contro;
- evitare di lasciarli all’aperto: la paura fa compiere loro gesti imprevedibili, il primo è la fuga;
- non tenerli legati alla catena perché potrebbero strangolarsi;
- non lasciarli sul balcone perché potrebbero gettarsi nel vuoto;
- dotarli di tutti gli elementi identificativi possibili;
- se si nascondono in un luogo della casa, lasciarli lì, considerano sicuro il loro rifugio;
- cercare di minimizzare l’effetto dei botti tenendo accese radio o tv;
- prestare attenzione anche agli animali eventualmente in gabbia: non tenerli sui balconi;
- nel caso di animali anziani, cardiopatici e/o particolarmente sensibili allo stress dei rumori rivolgersi con anticipo al veterinario;
- nel caso dei gatti , non guardarli negli occhi, potrebbero diventare aggressivi.
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