REGGIO EMILIA – Come già accaduto altre volte in passato, anche quest’anno il campionato di serie C inizierà con ritardo rispetto alla data prevista dalla Lega Pro. Un ulteriore segnale di come per la Reggiana sia doveroso nella prossima stagione raggiungere la promozione per togliersi da un’organizzazione spesso zoppicante.
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La Lega Pro aveva previsto che il campionato di serie C iniziasse il 28 agosto. Non sarà così. perché fino al 25 agosto non sapremo quali squadre giocare in terza serie: Campobasso e Teramo infatti, escluse per motivi finanziari dalla Covisoc, l’organo di vigilanza sportivo, si sono rivolte prima al Tar e poi al Consiglio di Stato che si riunirà per scrivere la sentenza soltanto giovedì 25. Dunque fino a quel giorno nessuna squadra di serie C, Reggiana compresa, potrà giocare partite ufficiali. Anche la Coppa Italia è quindi per ora in naftalina.
Una società come quella granata che ha i conti in ordine, i bilanci controllati e il grande desiderio di giocare per vincere e traguardare la serie B, si trova azzoppata da club che non hanno, per la giustizia sportiva almeno, rispettato gli obblighi primari: quelli che impongono di avere le risorse sufficienti per pagare gli stipendi e per non andare incontro a crac improvvisi che comprometterebbero lungo il corso della stagione la validità del campionato. Purtroppo la serie C non è nuova a queste situazioni. Anche la Reggiana negli ultimi 15 anni è fallita due volte vivendo estati calde alla ricerca di qualcuno che le consentisse di giocare. E’ ormai imprenscindibile che il calcio, ed in particolare quello che non gode delle luci della ribalta, si dia regole molto più stringenti per evitare di perdere credibilità e ulteriori denari.
A venti giorni dall’inizio del campionato dei dilettanti, i professionisti della serie C non sanno neppure quando inizieranno il loro torneo e non conoscono neanche i nomi di tutti i loro avversari. Non sanno infine se le squadre iscritte saranno 60 o 61 e quale girone, in ultima analisi, potrebbe avere una formazione in più. Cambierebbero allora anche le regole che normano retrocessioni e play-off ? Tutte ragioni che spingono la Reggiana a cercare di togliersi dalla melma della serie C per tornare in un campionato, quello cadetto, più credibile e più consono ad una società corretta come quella granata.
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