REGGIO EMILIA – “Apparentemente, qui la vita è serena e si svolge nella normalità”. Eleonora Silvestri ha 36 anni, è originaria di un paese del comprensorio ceramico e si è trasferita a Londra nel 2017 per ragioni professionali. Vive nella zona nord-est della capitale inglese e lavora in pieno centro come responsabile di un negozio-esposizione di una nota azienda di piastrelle.
Parole di serenità le sue, che appaiono in contrasto con i numeri riferiti dalle cronache: negli ultimi giorni i contagi quotidiani in Inghilterra hanno superato quota 40mila e si parla di ospedali e pronto soccorso quasi al collasso. Un quadro che viene spiegato con il fatto che in tutto il Regno Unito la percentuale di vaccinati con doppia dose è solo al 67% e il Governo da giugno ha allentato ogni tipo di restrizione. Rimane solo l’obbligo di mascherine sui mezzi di trasporto.
Non c’è l’obbligo di Green Pass o tampone per lavorare, entrare in luoghi pubblici o partecipare a eventi. “Qui le farmacie forniscono, su decisione del servizio sanitario nazionale, un kit di tamponi gratuito e che ognuno può effettuare da solo a casa per sua scelta prima di partecipare a un evento, a un ritrovo con amici o per qualsiasi altro motivo”, ha spiegato Eleonora.
Si teme un peggioramento della situazione anche in vista dell’intensificazione della socialità prevista per dicembre con l’arrivo delle festività natalizie, ma Eleonora non si dice preoccupata: “No, non sono preoccupata”.
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