REGGIO EMILIA – Sono 500mila i veicoli che ogni mese percorrono la via Emilia nei due sensi di marcia, tra Sant’Ilario e Reggio. Di questi, 40mila sono camion.
Con i lavori per la nuova ciclopedonale, iniziati il 29 gennaio scorso, i cittadini di Cella stanno soffocando. “Per tutto il giorno – dicono – si formano lunghe code di mezzi pesanti, autobus e auto con i motori accesi. L’aria è irrespirabile”. I residenti e i commercianti si sono confrontati con l’amministrazione comunale nell’incontro organizzato dalla Consulta A a pochi mesi dall’avvio del cantiere sulla via Emilia. “Sono emerse segnalazioni importanti – le parole di Sara Beltrami della Consulta A di Roncocesi – la prima è da parte dei commercianti che lamentano un calo dell’affluenza dei consumatori, evidentemente scoraggiati dalle lunghe code causate dai lavori nel tratto storico della via Emilia”.
Il disagio più grande deriva – secondo i cittadini – dalla scelta di eseguire i lavori in orario diurno. “Con l’orario notturno si sarebbero evitate le lunghe code che sono andate a peggiorare una situazione già grave”, ha detto Beltrami. Ancora assente la segnaletica richiesta dai residenti in altre occasioni di confronto con la consulta. “Abbiamo una proposta di segnaletica che indirizzi le auto e i mezzi pesanti verso le strade secondarie in caso di chiusura autostradale e anche una segnaletica che inviti i conducenti a spegnere i motori dei mezzi in coda”.
La consulta ha trovato una predisposizione all’ascolto e al dialogo da parte dell’amministrazione comunale, ma secondo Sara Beltrami, anche lei pendolare per 15 anni sulla via Emilia, le istituzioni locali e la Regione dovrebbero collaborare per trovare soluzioni più sostenibili e innovative. “Possibile che il traffico merci sia tutto su gomma? Abbiamo reti ferroviarie che funzionano, guardiamo ai Paesi europei virtuosi, usiamole”.
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