REGGIO EMILIA – “Sul cavo Bondeno – dice Matteo Catellan, presidente del consorzio di bonifica dell’Emilia Centrale – c’è già da anni l’esigenza di creare una cassa d’espansione: era già stata progettata negli anni passati e non aveva mai avuto alcun finanziamento. Grazie al piano invasi, con finanziamenti nazionali, è stata dichiarata utile e indifferibile cioè con precedenza assoluta”.
La notizia che la cassa d’espansione del Bondeno si farà era attesa, perché anche nello scorso mese di novembre il canale aveva destato non poche apprensioni. Si tratta di quel grande corso d’acqua che costeggia la provinciale per Novellara, per poi svoltare verso San Bernardino e immettersi nel cavo Fiuma oltre Santa Vittoria. Serve a fini irrigui e di scolo delle acque per un grande bacino a Nord della città.
La cassa d’espansione sarà realizzata su 50 ettari compresi tra il canale, strada Vittoria e la strada provinciale Novellara-Guastalla. Avrà usi plurimi: 500mila metri cubi d’acqua a uso irriguo e un milione di metri cubi per la laminazione delle piene. Avrà una profondità di due metri e mezzo e formerà una zona di valore ambientale e paesaggistico, in un’area che già oggi è in parte acquitrinosa dove sostano e vivono numerose specie di uccelli.
La Bonifica aveva progettato la cassa di espansione già negli anni Novanta del secolo scorso e aveva via via aggiornato il progetto. La Regione l’ha inserita in un elenco di opere prioritarie e il ministero delle Infrastrutture l’ha approvata all’interno del piano nazionale Invasi con un finanziamento di 10 milioni di euro.
A febbraio dovrebbe essere approvata la convenzione definitiva con il ministero. Partirà poi il procedimento di autorizzazione unica, che prevede la valutazione d’impatto ambientale e paesaggistico, il rilascio dei permessi di costruzione e gli espropri, seguiranno appalto e costruzione. Obiettivo: concludere il tutto entro il 2023. Tempi lunghi, parliamo però di una cassa calibrata su una piena centenaria e d’altra parte a regimare il Bondeno cominciò, nel primo secolo avanti Cristo, il console romano Marco Emilio Scauro.
Paolo Borciani
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