REGGIO EMILIA – Guardate questo manifesto: è uno di quelli esposti a Festareggio. In basso, appena sopra la scritta “vincono le idee”, c’è il simbolo di una spiga. E’ il logo di Festareggio 2022.
La versione originaria, però, è un’altra e prevedeva al posto della spiga l’emblema del Pd che però è stato oscurato dalla kermesse in corso al Campovolo fino al 4 settembre. Il motivo? Lo prevedono le regole della campagna elettorale che, per la prima volta nella storia della Repubblica, si svolge in estate e quindi anche in concomitanza con le feste di partito.
La prefettura ha riunito i segretari e i coordinatori delle forze politiche in corsa per il voto del 25 settembre, sottoscrivendo il protocollo di intesa per la disciplina della campagna elettorale. Uno dei punti del documento prevede la sospensione di ogni forma di propaganda luminosa o figurativa, a carattere fisso, in luogo pubblico. Niente drappi, striscioni o tabelloni, dunque. Vietata anche la propaganda luminosa mobile. Si tratta di una norma contenuta in una Legge del 1956 poi aggiornata nel 1975. Essendo lo spazio che ospita Festareggio un luogo pubblico, ecco che queste disposizioni vanno applicate anche in questo contesto.
La questione era stata sollevata nei giorni scorsi a Bologna dall’esponente di Fratelli d’Italia Galeazzo Bignami, che aveva presentato un esposto in prefettura in relazione allo svolgimento della Festa dell’Unità. Alle feste di partito si potrà, quindi, parlare di politica, ma non si potrà fare campagna elettorale. Paradossale è dir poco.
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