REGGIO EMILIA – Ieri vi abbiamo proposto le voci di alcuni operatori della ristorazione che lamentano difficoltà nel trovare personale come camerieri, baristi o aiuto cuochi. Sulla questione abbiamo chiesto un commento alla Cgil. “E’ una narrazione che non ci convince, vorremmo vederle bene queste offerte”, afferma Luca Chierici della Filcams reggiana, categoria del commercio, turismo e dei servizi del principale sindacato italiano.
Già nei giorni scorsi il tema era stato sollevato da Confcommercio e diversi imprenditori ai nostri microfoni hanno parlato di offerte di lavoro declinate perchè ritenute troppo impegnative dal punto di vista degli orari, accusando implicitamente (ma non troppo) i giovani di non avere voglia di mettersi in gioco.
“Nel settore c’è una molteplicità di contratti che spesso crea confusione con il rischio di distorsioni”, dice ancora Chierici. Secondo la Cgil bisogna guardare anche alle modalità con cui viene ricercato il personale. “Non ci sono solo gli annunci su internet e affissi sulle vetrane dei locali o sulle bacheche, occorerebbe investire sui centri per l’impiego e le agenzie”.
Nel mirino del dibattito è finito anche il reddito di cittadinanza che non incentiverebbe i destinatori a trovarsi un lavoro. “E’ evidente che a parità di reddito molti preferiscono starsene a casa”.
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