REGGIO EMILIA – Nel 2020 il prodotto interno lordo in provincia è calato del 9%. E’ soltanto una delle ripercussioni della pandemia messe in evidenza dall’ultimo rapporto della Camera di Commercio sull’economia e sulla coesione sociale, presentato questa mattina.
“Sul fatturato ci sono dei cali – ha illustrato il curatore del rapporto, Gino Mazzoli – Abbiamo i dati registrati fino a giugno ai quali abbiamo aggiunto una proiezione di Prometeia. C’è un calo più forte di quello della crisi del 2008 e 2009″. Una flessione di 9 punti percentuali del Pil provinciale non si vedeva dal 2009 e il valore raggiunto nel 2020 è sceso addirittura a un livello più basso di quello raggiunto post crisi finanziaria. La contrazione più marcata, negli ultimi 12 mesi, la registra il settore industriale (-12,6%) seguito dai servizi (-7,7%), ambito nel quale a pagare di più è stata la filiera turistica.
Quanto all’export, il crollo è a due cifre: -13%. Con l’etichetta “annus horribilis” viene archiviato dal commissario straordinario della Camera di Commercio il 2020 segnato dalla pandemia. E se le ripercussioni non si notano sul fronte dell’occupazione, è per via del blocco dei licenziamenti. I posti di lavoro calano meno del 2% e il tasso di disoccupazione previsto è del 4,3%, mentre nel 2019 era al 4%. “Però – ha detto Mazzoli – per le persone a tempo determinato molti contratti non sono stati rinnovati. Un fenomeno che riguarda soprattutto le donne, che in questo caso pesano per due terzi”.
Cresciuti di oltre 7mila unità, inoltre, gli iscritti alle liste di disoccupazione, e il dato è riferito soltanto al primo semestre del 2020. Senza precedenti sono i numeri della cassa integrazione: le 36,7 milioni di ore autorizzate sono più del doppio rispetto a quelle del 2010 cui risale il picco più alto dell’ultimo decennio. Una cartina al tornasole dell’impatto del Covid sul reddito delle famiglie è rappresentata dai buoni-spesa governativi. “Nell’80% dei casi, in molti comuni, sono andati a persone che non hanno mai avuto accesso ai servizi sociali”, ha affermato Mazzoli.
Di conforto sono le previsioni di risalita, che dovrebbe dimostrarsi veloce già nell’anno in corso con quasi sei punti di crescita di Pil e un rimbalzo del 13% per l’export.
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