REGGIO EMILIA – Si riduce la popolazione degli studenti sul nostro territorio. Lo dicono i numeri dell’annuario della scuola reggiana. L’ultima edizione della pubblicazione, la 27ª, è stata presentata stamattina in Provincia.
“L’ondata di magra che riguarda la scuola dell’infanzia e la primaria viene confermata anche per il prossimo anno scolastico, nelle stesse dimensioni”, ha specificato Paolo Bernardi, dirigente dell’Ufficio scolastico provinciale. A settembre nella nostra provincia, tra i banchi delle medie, ci saranno 230 studenti in meno. Avanza l’onda della denatalità che, se circoscritta alle elementari, ha fatto registrare un calo di 780 alunni pari a un -3% in un anno.
La flessione raddoppia nelle scuole materne e triplica nell’area della prima infanzia, dato che da otto anni la fascia prescolare registra le ripercussioni del calo demografico. Un fenomeno che ancora risparmia le superiori, dove la popolazione è aumentata del 2,7%. “In alcuni indirizzi ci troviamo a fronteggiare una crescita delle richieste che impegna la Provincia a fornire spazi – ha aggiunto Bernardi – sempre nell’ottica di un’ondata di piena che nel giro di 3 anni sarà destinata a scendere”.
Un fenomeno, la denatalità, che imporrà dunque scelte di programmazione, dall’edilizia alla gestione del personale. Le prime difficoltà già affiorano nell’organizzazione delle prime classi alla scuola primaria, specie nelle scuole periferiche: “Si fa fatica a raggiungere il numero minimo, ma occorrerà mantenere il presidio. Ci troveremo di fronte a situazioni sempre più complesse”, l’allarme lanciato dal dirigente.
In crescita alle elementari è invece il tempo pieno, arrivato a interessare il 39% degli alunni: dieci punti percentuali in più rispetto a 10 anni fa. Tra i dati con segno più risulta in modo forte ancora la sede reggiana dell’ateneo: più di mille l’aumento di iscritti rispetto allo scorso anno accademico, quasi l’11% in più.
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