REGGIO EMILIA – Il Pescatore Reggiano, una tradizione che va avanti dal 1847. Un calendario divenuto nei quasi due secoli di vita un simbolo amatissimo dai reggiani, ma non l’unico: legato al suo nome si possono trovare anche altre pubblicazioni.
“C’è anche un’edizione in foglio grande, il ‘foglione’, che raccoglie tutto l’anno. Ultimo, ma non per importanza, è l’almanacco, che forse è la meno conosciuta ma la più importante e sostanziosa – le parole del nuovo editore, Matteo Bottazzi, ospite nei giorni scorsi a Buongiorno Reggio – perché ha una parte dedicata al calendario, uno seconda dove ci sono vari articoli che spaziano dalla cultura locale al dialetto fino alla poesia fatte da autori locali”.
Almanacco che ha mantenuto intatto il suo formato da 178 anni. “In Italia ci sono alcuni casi di almanacchi piuttosto storici che pubblicano ancora – ha aggiunto Bottazzi – Secondo me, però, questo è l’unico caso in Europa occidentale di una pubblicazione che avviene ininterrottamente da così tanto e mantenendo lo stesso formato. Ed è amatissimo”.
Alla base della pubblicazione una leggenda: “Il pescatore reggiano è stato fondato dai frati cappuccini del convento di Reggio – ha concluso – Sono tra gli ordini di monaci che hanno più giorni di ‘magro’, nei quali cioè non si può mangiare carne. Il pesce però era consentito e quindi si presume che il frate cuoco si sia imposto dicendo ‘chiamiamolo il pescatore reggiano’ per la gratitudine verso i pescatori che portavano la materia prima”.
Reggio Emilia Buongiorno Reggio calendario pescatore reggiano 2024