REGGIO EMILIA – Nel mondo del calcio attuale si gioca troppo. È questa l’analisi di Roberto Donadoni, ex commissario tecnico della nazionale italiana: l’allenatore è stato ospite in città dell’incontro “Il motore dello sportivo” organizzato dal centro di medicina Cuore e Salute. Tra autografi e abbracci con amici storici, l’allenatore ha toccato il tema dei numerosi infortuni per gli atleti.
“Oggi è ormai inutile nasconderlo – ha dichiarato Donadoni – Ci si stupisce quando ci sono squadre di A e B che hanno tanti giocatori infortunati. Si pensa alla preparazione e a tutto il resto, invece si valuta poco questo aspetto. Bisogna riflettere su questa cosa, anche se penso che sia il cane che si morde la coda: difficile pensare di poter tornare indietro. Anzi, penso che andrà sempre peggio”.
Donadoni ha 60 anni e, da giocatore, è stato protagonista nel Milan che vinse tre Champions League tra il 1989 e il 1994. Da allenatore, oltre all’Italia, tra le esperienze più importanti ci sono quelle con Napoli, Parma e Bologna in A. Il suo esordio in panchina è stato in C1 con il Lecco, prossimo avversario della Reggiana. Il match si giocherà sabato 13 allo stadio Rigamonti Ceppi, un impianto che Donadoni conosce bene. “È un catino – ha proseguito Donadoni – Il Lecco non sta navigando in acque piacevoli, ma è una città che ha avuto una grande storia calcistica e quando si arriva lì non è mai facile per nessuno”.
Quando si parla di Reggiana, Donadoni non nasconde parole di elogio per il club: “Fa parte di quelle squadre che danno la possibilità di lavorare con una certa serenità, tranquillità e di costruire senza doversi aspettare per forza cose enormi. Credo che questo sia un bel vantaggio e penso che sia una delle piazze in cui un allenatore vada volentieri”.
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