REGGIO EMILIA – Per la prima volta nella storia del Progetto Aurora, il numero dei tesserati stranieri ha superato quello dei tesserati italiani. Ad annunciarlo è stato il presidente del club, Gianni Salsi, che ha spiegato come “essere straniero, essere diverso nel colore della pelle non deve rappresentare un ostacolo, ma un ulteriore motivo di inclusione in un contesto nel quale la diversità è sinonimo di crescita”.
“Abbiamo più atleti stranieri che italiani – ha continuato il presidente – e questo ci rende orgogliosi di poter dare la possibilità a tutti di fare sport. La nostra società, da sempre, sia per vocazione, sia per le caratteristiche del quartiere in cui siamo, è sempre stata aperta all’altro, all’accoglienza e al cercare di creare un punto di riferimento per le famiglie, anche quelle meno abbienti”.
Rispetto all’anno scorso le iscrizioni sono aumentate soprattutto nelle fasce dei 2008 e dei 2009, ma in queste settimane sono arrivati anche tanti bimbi piccoli, tra i 2015 e 2016. La percentuale dei ragazzi stranieri è aumentata tanto da aver superato per la prima volta il 50% dei tesserati, che in totale hanno quindi raggiunto le 200 unità. Al momento sono 14 le squadre di puro settore giovanile, che annoverano dai bimbi di 5 anni fino a quelli di 14 anni. “Il quartiere in cui operiamo è quello che tutti conoscono – spiega l’altro presidente del Progetto Ermanno Valenti – e questi ragazzi sono la nostra forza e infatti non abbiamo alcun problema di integrazione o di razzismo all’interno delle nostre squadre”.
Ma coi numeri che crescono arriva un altro problema: i campi da gioco. Il Comune, infatti, non ha ancora sistemato quello da calcio a 9 e questo costringe il Progetto Aurora a prendere in affitto il sintetico adiacente al tribunale. “Visti i numeri, abbiamo assolutamente bisogno di un campo a 9 che prima avevamo, dove ora stanno sorgendo i nuovi spogliatoi della prima squadra della Reggiana – conclude il presidente Salsi – Quello per noi era un campo comodissimo, illuminato, sul quale facevamo tanta attività. Ora stiamo mettendo a posto, a nostre spese, un altro campo a 9 che era in disuso, nel quale però manca l’illuminazione, tant’è che siamo costretti a trasferirci, con costi a nostro carico, sul campo in sintetico adiacente al tribunale. Ci auguriamo di cuore che entro la primavera il Comune intervenga anche sulla nostra struttura, per portare almeno l’illuminazione su quel campo”.











