REGGIO EMILIA – “Cerchiamo sempre di stare all’erta sul soccorso, di fare attenzione a questi aspetti perché è fondamentale, al giorno d’oggi, dare un’assistenza alle nostre società, giocatori e atleti durante le partite”. Simone Alberici, presidente del Crer della Lega Nazionale Dilettanti, ha parlato del tema della presenza dei mezzi e attrezzature di soccorso nei campi sportivi della regione.
Un intervento arrivato a pochi giorni dal recupero della sfida Lanciotto-Castelfiorentino, gara di Eccellenza toscana, sospesa e balzata alle cronache lo scorso 26 aprile per la morte del calciatore Mattia Giani. Il 26enne era un’atleta in forza al Castelfiorentino ed è stato un problema cardiaco a costargli la vita. La vicenda è sotto indagine. Ma quali sono gli obblighi per le società che organizzano l’attività sportiva? “Ricordo sempre che c’è l’obbligo per tutte le società che svolgono attività negli impianti sportivi, del defibrillatore e di una persona che lo sappia utilizzare”, ha detto Alberici ai nostri microfoni.
Sul campo non era presente l’ambulanza, arrivata dopo 17 minuti secondo quanto scritto dal giudice sportivo. Le regole parlano chiaro e interessano anche categorie che vedono protagoniste squadre della nostra provincia. Cosa prevedono le regole? “C’è l’obbligo sia del medico che dell’ambulanza in tutti i campionati nazionali, come Juniores, Serie D e Lega Nazionale Dilettanti. Per quanto riguarda i comitati regionali, è obbligatorio o il medico sul campo o l’ambulanza nel solo campionato di Eccellenza”.
Questo significa che l’obbligo non si applica dal campionato di Promozione fino alla Terza categoria. Se queste regole non venissero praticate, cosa succederebbe a chi le infrange? “Al momento c’è solo un’ammenda. Segnalazione dalla procura per l’irrogazione di un’ammenda. Queste al momento sono le norme, oltre all’obbligo di legge della presenza del defibrillatore e della presenza di una persona in grado di utilizzarlo con certificato aggiornato al proprio utilizzo”.
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