CADELBOSCO SCOPRA (Reggio Emilia) – Quando i soccorsi sono arrivati per lei non c’era più nulla da fare. Uccisa dalle esalazioni di monossido di una stufetta utilizzata per scaldarsi in un casa gelida e senza forniture.
E’ successo in via Gabella al civico 21. La vittima, Khadija Abid, 21 anni originaria del Marocco, era in questa casa da pochi giorni con il fidanzato e la madre, ma i vicini parlano di un via vai di diverse persone anche nelle ore della tragedia, avvenuta nella notte tra lunedì e martedì. L’allarme è stato invece lanciato intorno alle 11.30 dal fidanzato 25enne, di origini egiziane. La ragazza è morta nel sonno, lui si trova invece all’ospedale Santa Maria Nuova e sarà dimesso presto.
La ragazza era stata in Francia, poi in Veneto e infine a Cadelbosco in questa terribile sistemazione. Per la Procura non ci sarebbero dubbi sulla causa del decesso. La salma si trova a Coviolo e presto saranno organizzati i funerali in Marocco secondo rito musulmano. Per lei anche una preghiera alla Moschea di via Adua.
Dopo questa tragedia si accendono i riflettori sulla condizione di questa casa immersa nella campagna, ma a ridosso del centro e in condizioni a dir poco fatiscenti. Nella porta a fianco, al civico 23, vive da qualche tempo col padre un ragazzo tunisino di 16 anni. Oggi una vicina gli ha portato un pezzo di gnocco, per garantirgli un pasto.
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