CADELBOSCO SOPRA (Reggio Emilia) – Dopo il decesso della 21enne sono scattati i controlli dell’ufficio tecnico del Comune e della polizia locale. Si devono valutare le condizioni igenico sanitarie e la sicurezza del luogo, ma già a occhio nudo si intuiscono essere praticamente assenti.
Dunque, sarà probabilmente tolta l’agibilità allo stabile. Controlli che i residenti chiedevano da tempo, come raccontato a Tg Reggio senza voler essere inquadrati. Sono arrabbiati perché, le loro parole, questa morte era annunciata e si poteva evitare. Segnalazioni fatte arrivare ai carabinieri, che pure erano intervenuti al civico 23 il 18 dicembre; era stato chiesto anche l’intervento dei servizi sociali, ma – dicono ancora i residenti – niente è mai cambiato in una situazione che andava avanti da tempo.
Gente, non residente a Cadelbosco, che trovava riparo momentaneo in quello stabile che adesso è di proprietà di un cittadino straniero. Un degrado fatto di amianto abbandonato, rifiuti, utenze inesistenti, porte e finestre aperte a chiunque. Il sindaco Luigi Bellaria ha chiarito che “i controlli erano stati fatti, ma non si era potuti entrare perché non apriva nessuno ed è comunque proprietà privata”.
Proprio via Gabella era già diventata tristemente nota: circa un anno fa, in una casa all’inizio della strada, un uomo di 53 anni si era sparato e in camera da letto era stato trovato anche il corpo della madre di 81 anni, deceduta ormai da mesi.
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