TOANO (Reggio Emilia) – Giuseppe Pedrazzini è deceduto per “morte naturale improvvisa” ed è risultato negativo ai test tossicologici. Queste le considerazioni finali del dottor Franco Marinelli, incaricato dal sostituto procuratore Piera Cristina Giannusa di eseguire l’autopsia sul corpo del 77enne trovato cadavere lo scorso 11 maggio in un pozzo profondo 8 metri e coperto da una lastra di pietra del peso di 144 chili, sul retro dell’abitazione di famiglia a Cerrè Marabino di Toano. Da quanto trapela rispetto all’esito dell’esame, il decesso dell’uomo “è da collocarsi tra il 18 febbraio e il 17 marzo 2022” ed è conseguito ad un “evento funzionale cardiaco aritmico” insorto su un grave quadro di problematiche generalizzate, tra le quali forti dolori muscolari.

Giuseppe Pedrazzini
A metà dello scorso dicembre la Cassazione aveva respinto il ricorso della difesa della figlia e del genero dell’uomo, indagati per sequestro, omicidio e soppressione di cadavere così come la moglie del 77enne. Silvia Pedrazzini e Riccardo Guida sono quindi tornati in carcere, Marta Ghilardini ha l’obbligo di firma e dimora. L’avvocato della coppia, Ernesto D’Andrea, è in attesa delle motivazioni della decisione della Suprema Corte per capire come muoversi. Ai tre è contestato di aver tenuto l’uomo segregato in casa per diverse settimane per poi sbarazzarsi del cadavere gettandolo nel pozzo e sono indagati anche per truffa ai danni dello Stato perché avrebbero continuato per qualche mese a percepire la sua pensione.