CASINA (Reggio Emilia) – Il mondo della caccia nella bufera dopo quanto accaduto mercoledì mattina a Leguigno di Casina. Abbiamo interpellato il presidente dell’Associazione Urca, Unione Regionale Cacciatori Appennino con cui abbiamo cercato di fare il punto su alcuni aspetti che riguardano la sicurezza dell’attività venatoria.
Ogni quanto tempo il titolare di un porto d’armi per la caccia deve sottoporsi a controlli medici di legge presso l’Ausl? “La licenza per il porto d’armi ha una durata di 5 anni”, spiega Dario Moretti. La normativa non prevede controlli più ravvicinati dopo una certa soglia di età: sta al buonsenso del cacciatore di farsi visitare dal medico e di segnalare eventuali problemi di salute.
Esiste per il cacciatore l’obbligo di controlli periodici per le armi di cui è proprietario? “Non esiste una normativa specifica, anche in questo caso è il buonsenso a dire che le armi vanno fatte controllare da un professionista almeno due o tre volte all’anno”, risponde il presidente dell’Associazione Urca.
Quali regole esistono per praticare in sicurezza l’attività venatoria e le battute al cinghiale in particolare? “Il caposquadra deve predisporre apposite segnalazioni ben visibili”, risponde Dario Moretti
Chiediamo infine al presidente dell’associazione una replica a chi sostiene alla luce di tragedia come quella di Leguigno che la caccia debba essere abolita: “La caccia è necessaria, pensare a un mondo senza caccia è utopia, la caccia ad esempio incide sul problema della peste suina”.
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