REGGIO EMILIA – Il caso del molestatore del Parco del Crostolo: i controlli delle forze dell’ordine proseguono i controlli anche con l’aiuto del drone. Oggi con una nostra troupe siamo andati ad immortalare il lavoro dell’apparecchio aereo.
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Il drone può perlustrare un’area della lunghezza di 500 metri. Può essere impiegato sia di giorno che di notte ed è dotato di termocamera, ossia una speciale telecamera in grado di rilevare una presenza nascosta tra gli alberi o sotto i cespugli. Le immagini oltre ad essere viste in diretta sul monitor del computer collegato a terra gestito dal pilota del mezzo aereo, vengono poi analizzate e sezionate dagli investigatori in Questura.
Un supporto molto importante visto che l’area della passeggiata lungo il Crostolo non è dotata di videsorveglianza.
Intanto, proseguono anche i controlli più tradizionali messi in atto dalle forze dell’ordine: carabinieri, polizia, anche con agenti in borghese sia a piedi che in bici o in scooter lungo tutto il tratto verde, da Cavazzoli fino a Rivalta.
Le segnalazioni giunte al personale impegnato nel monitoraggio non mancano: sabato, ad esempio, era scattato l’allarme dopo che era stata riferita la presenza di un uomo che si aggirava con fare sospetto tra la vegetazione a Cavazzoli. Il soggetto, un 60enne, è stato identificato, ma è stato escluso che si trattasse del molestatore.
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