REGGIO EMILIA – Messo notificatore col vizietto assolto due volte su due. E’ la sintesi di una vicenda che vede un reggiano di 42 anni per due volte a processo per lo stesso motivo, non aver consegnato cartelle esattoriali, e uscito in entrambi i casi pulito. Mentre l’ultima sentenza, quella di Cassazione, è di pochi giorni fa, la “prima volta” del 42enne risale a una ventina di anni fa circa. Fu allora che l’uomo, con la scusa di non trovare le persone a casa, venne scoperto a non aver consegnato cartelle esattoriali. Venne assolto per motivazioni tecniche dal gup di Reggio e continuò a fare lo stesso lavoro, ovvero a consegnare cartelle di Equitalia per conto di una società che aveva in appalto il servizio. Non pago, nel 2014 ci è ricascato. Fu un cittadino una mattina, durante una passeggiata nelle campagne di Reggio, a trovare 43 foglietti verdi in un fosso. Chiamò i carabinieri, che in breve risalirono al 42enne.
Disarmante la sua giustificazione: “Non avevo voglia di lavorare”, disse il messo ai militari. Nel 2021 il tribunale di Reggio in primo grado lo condannò a 4 mesi, sentenza impugnata dal suo avvocato, Ernesto D’Andrea, in Appello. Il legale sosteneva come il suo assistito andasse assolto visto che per legge il reato di distruzione di corrispondenza è perseguibile solo su querela, che nessuno dei 43 cittadini aveva presentato. La sentenza di secondo grado è arrivata nel 2022: “prescrizione”, disse la Corte, cosa che dava comunque la possibilità di chiedere un risarcimento a coloro che non avevano ricevuto le cartelle esattoriali. Il legale ha quindi fatto di nuovo ricorso, questa volta in Cassazione, che gli ha dato ragione annullando le precedenti sentenze: si tratta di un reato perseguibile solo su querela dei danneggiati. Per la cronaca: ora il 42enne ha cambiato settore e lavora come agricoltore.
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