NOVELLARA (Reggio Emilia) – Quando era prima cittadina di Monfalcone, dal 2016 al 2024, le era stato attribuito l’appellativo di “sindaca anti-Islam” per la sua battaglia contro la preghiera nei centri islamici. A Monfalcone, provincia di Gorizia, il 30% della popolazione è di origini straniere, di cui l’80% di religione musulmana. Anna Maria Cisint, oggi Europarlamentare della Lega, ha fatto tappa a Novellara per denunciare che il centro islamico di via Falcone, nel cuore del paese, sia di fatto una moschea abusiva. Secondo quanto sostiene la Lega, infatti, lo spazio non avrebbe l’autorizzazione per lo svolgimento di attività di culto. “La prima domanda che dobbiamo porci éè perché implicitamente vengono autorizzati questi luoghi”, dice l’eurodeputata a Tg Reggio.
Ma al di là dell’aspetto regolamentare del locale, la Lega sostiene che ci sia un problema legato al fatto che il centro di via Falcone sarebbe punto di riferimento di fedeli musulmani radicali, per questo vengono richiesti controlli a sindaco e forze dell’ordine: “Ci arrivano dei segnali anche dalle scuole, relativamente ad attività pomeridiane nei centri islamici del territorio con la promozione di valori in contrasto con quelli che vengono divulgati al mattino nei nostri istituti”.
L’amministrazione comunale dal canto suo respinge categoricamente le contestazioni e gli allarmi della Lega: “Sottolineiamo come, dal punto di vista urbanistico, non può essere giudicata abusiva un’attività svolta da un’associazione culturale che preveda anche un eventuale esercizio di culto, dal momento che il Codice del Terzo settore ha stabilito che ‘le sedi degli enti del Terzo settore sono compatibili con tutte le destinazioni d’uso omogenee previste dal decreto del Ministero dei lavori pubblici 2 aprile 1968 n. 1444 e simili, indipendentemente dalla destinazione urbanistica’”.
Reggio Emilia Novellara centro islamico Lega moschea abusiva