REGGIO EMILIA – Per tantissimi reggiani il brindisi per salitare l’arrivo del 2021 è stato fatto collegati a pc o cellulare con amici e parenti, distanti ma sempre insieme. Ognuno nella propria casa, a far brillare qualche fuoco d’artificio nel proprio cortile. Che gli altri lo possano vedere dalla finestra, per sentirsi meno soli.
Non ha davvero precedenti nella storia italiana – dal Dopoguerra a oggi – questo Capodanno in “zona rossa”. Nella notte di San Silvestro la città era silenziosa e inanimata, con solo le forze dell’ordine nelle strade. Fortunatamente, non si sono registrate particolari criticità. Solo cinque persone sono state multate per aver violato il divieto di circolazione durante il coprifuoco. Ma non sono mancate le chiamate ai centralini di carabinieri, questura e vigili del fuoco per segnalare situazioni potenzialmente pericolose o anche solo per fare gli auguri.
A Reggio Emilia e provincia nessuno è rimasto ferito facendo esplodere i petardi, ma al pronto soccorso dell’ospedale Santa Maria Nuova è stata una notte come tante altre. Le ambulanze continuavano ad arrivare e i pazienti a essere ricoverati. Medici, infermieri e sanitari hanno continuato a lavorare. Forse qualcuno si sarà concesso una telefonata di auguri ai famigliari durante un raro momento di pausa.
Il pensiero, però, va inevitabilmente a tutte le vite perse nel 2020 e alle persone che hanno trascorso il Capodanno ricoverate nei reparti Covid e non, comunque lontane dai propri cari. Ma come sempre accade, in quel carosello spietato e meraviglioso che è l’esistenza, poco lontano alla 1.28 di ieri, nello stesso ospedale, è arrivata la vita: 3,4 kg grammi, il suo nome è Blin: è voluto nascere in anticipo, facendo una sorpresa a mamma e papà. E allora che questo nuovo anno possa sorprenderci tutti.
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