BOLOGNA – Si va verso la fusione tra Confcooperative Bologna, Confcooperative Modena e Confcooperative Reggio Emilia e la nascita di Confcooperative Terre d’Emilia. Le assemblee dei soci delle tre realtà hanno deliberato il progetto di unificazione che darà vita al nuovo soggetto di rappresentanza, operativo a partire dai primi mesi dell’anno prossimo.
Gli effetti giuridici delle deliberazioni assembleari decorreranno a partire dal riconoscimento della personalità giuridica della nuova realtà da parte della Regione. Confcooperative Terre d’Emilia rappresenterà 640 cooperative, con oltre 135.000 soci, 47mila occupati e un fatturato aggregato superiore ai 7,7 miliardi. “È un grande passo avanti per l’organizzazione – dice il presidente di Confcooperative Bologna, Daniele Ravaglia – Abbiamo deciso insieme di assumere una forma che ci permetterà di crescere la nostra capacità di servizio alle cooperative associate e di fronteggiare al meglio le sfide dell’attualità, guardando al futuro con sicurezza, rafforzando la nostra presenza e migliorando ancora servizi e rappresentanza”.
Quella della fusione, argomenta Carlo Piccinini, presidente di Confcooperative Modena, è “una scelta ispirata e cresciuta dalla base delle associazioni e attraverso la massima condivisione. Le imprese cooperative nostre aderenti avranno a disposizione un luogo di confronto e sviluppo più ampio e articolato mettendo a valore comune le diverse vocazioni territoriali”.
Ora, gli ultimi passaggi verso il futuro. “Abbiamo progettato con cura la trasformazione a cui ci accingiamo e di cui le delibere assembleari costituiscono il primo passo – puntualizza Matteo Caramaschi, presidente di Confcooperative Reggio Emilia – Il tempo che ci separa dal momento in cui Confcooperative Terre d’Emilia diventerà effettivamente operativa ci permetterà di dare una struttura ancora più solida ed efficiente all’organizzazione e, contemporaneamente, ancora più radicata nei rispettivi territori. Il territorio emiliano-romagnolo rappresentato e partecipato dalla nuova associazione è un contesto cooperativo di grande valore, dal Po ai crinali di Appennino, e ne sentiamo la responsabilità per l’ulteriore sviluppo che dovrà avere”.











