BRESCELLO (Reggio Emilia) – Permessi di costruzione rilasciati in assenza della necessaria documentazione, lavori affidati in modo illegittimo, abusi edilizi tollerati, alloggi di edilizia residenziale assegnati a parenti degli esponenti della cosca senza che ne avessero alcun diritto. Nell’avviso di conclusione delle indagini a carico di Marcello Coffrini e di Giuseppe Vezzani, la Direzione Distrettuale Antimafia ripercorre i 12 anni nei quali i due ex sindaci hanno amministrato il Comune.
Per entrambi l’ipotesi di reato è di concorso esterno in associazione mafiosa: secondo il sostituto procuratore Beatrice Ronchi e il procuratore capo Giuseppe Amato, “in sinergia tra loro, nell’ambito di una continuità politica, ben informati che sul territorio di Brescello era operante una struttura autonoma di ‘ndrangheta derivante dalla cosca Grande Aracri, contribuivano, pur senza farne realmente parte, al rafforzamento e alla realizzazione degli scopi del sodalizio ‘ndranghetistico. Il tutto per garantirsi nel tempo l’appoggio del bacino di elettori controllati dal sodalizio”.
Giuseppe Vezzani è stato sindaco due volte, dal 2004 al 2014. Durante il secondo mandato, l’assessore all’urbanistica era Marcello Coffrini, poi eletto primo cittadino. L’indagine della commissione prefettizia portò allo scioglimento del comune nel 2016. L’attività della Dda, parte dalla relazione dei commissari e, tra le altre, dalla sentenza del processo Grimilde del dicembre scorso, nel quale Francesco Grande Aracri, fratello del boss Nicolino, è stato condannato a 19 anni e sei mesi per associazione mafiosa.
La procura descrive, inoltre, il rapporto amichevole che si era instaurato tra i sindaci e gli appartenenti al sodalizio, e come i due amministratori contribuivano a creare all’esterno una immagine dei vertici della cosca di soggetti puliti e per bene. Contattati da Tg Reggio, Vezzani e Coffrini non hanno voluto rilasciare dichiarazioni. Ora potranno depositare le memorie difensive. Sarà il Gip a decidere per il proscioglimento o il rinvio a giudizio.
“Le nuove indagini della Dda ci dicono che non è opportuno abbassare la guardia relativamente alla ormai consolidata presenza della criminalità organizzata nel nostro territorio – dicono Cgil e Cisl – Chiediamo che si acceleri sulla ricostituzione della commissione mista per la legalità di Brescello nata all’indomani dello scioglimento del Comune per mafia e il cui percorso si è interrotto con il termine del mandato della giunta alle scorse elezioni amministrative”.
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