BRESCELLO (Reggio Emilia) – I carabinieri forestali hanno sequestrato due cantieri in territorio brescellese, a seguito di controlli sulla gestione dei rifiuti derivanti da attività di costruzioni e demolizioni e del loro corretto trattamento.
Due imprenditori, titolari di altrettante ditte, sono stati deferiti alla Procura reggiana dai militari della stazione Carabinieri Forestale di Gualtieri anche per frode nell’esercizio di attività commerciale e falso ideologico. I militari hanno sequestrato due ampie aree di cantiere, provvedimento poi convalidato dal Pubblico Ministero.
Il primo controllo risale all’inizio di dicembre 2022, era stato rilevato che il materiale utilizzato per la realizzazione di un ampio piazzale ad uso industriale, di oltre 11 mila metri quadri, sembrava composto da rifiuti speciali da demolizione: parti di mattoni, cemento e laterizi mescolati a vari frammenti di diversa natura, tra cui legno, plastica e ferro.
I carabinieri forestali erano poi riusciti a identificare il sito di provenienza del materiale “riciclato” in calcestruzzo: un altro cantiere edile in un vicino comune della bassa reggiana, dove sarebbe stato lavorato con un frantoio mobile autorizzato però al solo trattamento di rifiuti non pericolosi, mentre in questo caso sembrava fossero stati lavorati gran parte dei residui di un complesso industriale degli anni ’80, con un’estensione di oltre 30 mila mq.
I rifiuti però sarebbero stati ugualmente immessi sul mercato come inerte riciclato per l’edilizia, senza le necessarie autorizzazioni e procedure per il loro corretto recupero. Da qui, una serie di contestazioni relative non solo della gestione illecita di rifiuti ma anche, a carico del solo rivenditore, della frode nell’esercizio del commercio, con inganno dei rispettivi proprietari delle aree, ignari del fatto che il materiale utilizzato per il soffondo dei piazzali fosse un rifiuto pericoloso camuffato da “riciclato”.
Entrambi i cantieri sono stati quindi sottoposti a sequestro probatorio: si tratta in totale di quasi 45 mila metri quadri di terreno interamente ricoperto da una ingente quantità di rifiuti speciali, la cui pericolosità al momento non può essere esclusa.