BRESCELLO (Reggio Emilia) – Scarsa discontinuità con la giunta precedente, quella rappresentata dal sindaco Marcello Coffrini, sciolta nel 2016 per infiltrazioni mafiose. Ma non solo: silenzio su una serie di inchieste sulla criminalità organizzata che tra il 2019 e il 2020 hanno coinvolto il territorio. Sono queste in sostanza le motivazioni che hanno spinto l’associazione Agende Rosse ad annunciare la propria uscita dalla Commissione Legalità del Comune della Bassa. Una commissione istituita nel giugno 2018 e alla quale partecipano come membri esterni oltre ad Agende Rosse anche Libera, Cgil-Cisl e Uil, Unindustria, Anci, Anpi, Cna.
Interpellata dalla nostra redazione l’associazione ha preferito non rilasciare dichiarazioni. Questa invece la presa di posizione del Comune di Brescello attraverso il vicesindaco e assessore alla legalità Stefano Storchi: “Ci siamo costituiti parte civile nel processo Grimilde e in quello sugli omicidi del 1992, ritengo certe dichiarazioni pretestuose”. Il vicesindaco rileva una scarsa capacità da parte di agende rosse di lavorare con le altre componenti della commissione: “Mi pare che sia questo l’aspetto che in questa fase difetti ad Agende Rosse”.
Porteremo avanti le nostre proposte fuori dalla commissione ha scritto in una nota Agende Rosse.
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