BRESCELLO (Reggio Emilia) – Domenica mattina alle 10 a Brescello è in programma la cerimonia di consegna di beni confiscati alla criminalità organizzata e assegnati alla Protezione Civile.
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Il giardino con le palme, una fontana in cortile con tanto di statue, secondo uno sfarzo tipico dei codici estetici dei clan malavitosi. Il quadro con il volto di Padre Pio sulla scrivania di un ufficio. Luoghi nel recente passato in cui faceva affari la ‘ndrangheta. Ora qui opera la Protezione Civile. Il passaggio tra prima e dopo che scorre in queste immagini.
 Si tratta di due fabbricati industriali e di una annessa palazzina in via Breda Vignazzi, a Brescello, confiscati in via definitiva nell’ambito delle misure di prevenzione a carico di Francesco Grande Aracri.
 Un capannone ospitava la ditta Marmi Nusa. Valore delle strutture superiore ai 700mila euro.
 L’Agenzia Nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata li aveva assegnati in via temporanea, nell’estate 2020, al Comune di Brescello, che li ha destinati al gruppo locale della Protezione civile, in questi giorni impegnato nello smistamento di prodotti da far arrivare alla popolazione ucraina colpita dalla guerra.
 La nuova destinazione è stata possibile anche grazie ai contributi di 120mila euro della Regione e di 30mila Euro del Comune di Brescello.
 La consegna avverrà attraverso una cerimonia in programma proprio sul posto: oltre alle autorità locali, prevista la presenza del presidente della Regione Stefano Bonaccini e del generale della Guardia di Finanza Fernando Verdolotti, dirigente dell’agenzia nazionale per l’amministrazione dei beni sequestrati alla criminalità organizzata.











