REGGIO EMILIA – “E’ stato rimarcato un problema di collegialità”, le parole del vicesindaco di Brescello, con delega alla Legalità, Stefano Storchi.
A inizio marzo il movimento antimafia Agende Rosse aveva lasciato la commissione Legalità del Comune rivierasco: “Scarsa discontinuità con il passato”, questa l’accusa mossa alla giunta. Ora, i segnali di tensione crescono perché anche Anpi e Libera sono su posizioni critiche verso l’amministrazione. Talmente critiche che hanno rinunciato a partecipare all’ultima puntata de “Il graffio” per non doversi confrontare in studio con Storchi.
La puntata è stata in parte dedicata proprio alla situazione di Brescello. Nelle motivazioni della sentenza del processo Grimilde, il giudice ha scritto infatti che la comunità locale non avrebbe mai voluto fare i conti con la realtà dopo lo scioglimento del Comune per infiltrazioni mafiose. Storchi, però, smentisce che la commissione Legalità stia per sgretolarsi, assicurando che a Brescello il rischio pizzo per i commercianti è pari a zero. “Lo dico perché abbiamo un monitoraggio costante con i carabinieri”.
Al dibattito ha partecipato anche il sindaco di Gualtieri, Renzo Bergamini, intervenuto a proposito dei nuovi rischi di infiltrazioni della criminalità tra le imprese, approfittando della crisi generata dalla pandemia: “E’ accaduto, ad esempio – ha detto Bergamini – che un imprenditore mi abbia segnalato di essere stato avvicinato da una finanziaria che proponeva prestiti ingenti e anomali. Per fortuna non si è lasciato convincere”.
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