BRESCELLO (Reggio Emilia) – Sarà inaugurata entro fine anno la nuova sede della Protezione civile nei due capannoni confiscati alla ‘ndrangheta e assegnati dallo Stato al Comune. “Si tratta di una assegnazione dall’alto valore simbolico, un primo traguardo per il quale abbiamo lavorato a lungo”.
Il sindaco di Brescello Elena Benassi ha commentato con grande soddisfazione l’assegnazione al Comune, da parte dell’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, dei due immobili che erano stati confiscati nell’ambito dell’inchiesta Aemilia. Si tratta di strutture vicine, dotate di ampi spazi sia interni che cortilizi: in queste aree troverà spazio la sede della Protezione civile brescellese, al momento suddisva tra il palazzo del Municipio per quanto riguarda gli uffici e un capannone in affitto per quanto riguarda il ricovero dei mezzi. Nel progetto sono coinvolte anche la Protezione civile provinciale e regionale.
“L’importanza della Protezione civile nel nostro territorio è ben noto – ha rimarcato la Benassi – soprattutto per quanto riguarda il lavoro in ambito idraulico”. L’inaugurazione dovrebbe avvenire entro l’anno dopo che saranno messi in atto una serie di interventi grazie a finanziamenti regionali. “Prima, occorrerà procedere a una opera di bonifica perché i capannoni sono abbandonati da tempo. Andranno poi verificati tutti gli impianti elettrici e, poi, si procederà agli allestimenti della sede”.
Uno dei due immobili si trova in strada Breda Vignazzi, l’altro è collocato invece in via della Cisa. Uno era di proprietà della società Bg immobiliare con sede a Reggio Emilia e riconducibile ad Alfonso Diletto, l’altro era nella disponibilità della famiglia Grande Aracri.
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