BRESCELLO (Reggio Emilia) – Il museo fu aperto il 16 aprile del 1989. In quella data, 35 anni fa, Brescello inaugurava il Museo Peppone e Don Camillo a quasi 20 anni dalla fine delle riprese e capace di richiamare ogni anno turisti dall’Italia e dal mondo. Ad alimentare la curiosità i film indimenticati e indimenticabili e in parte ancora attuali, con i visi dei due attori Gino Cervi e Fernandel.
 Ad avere l’idea di creare questo luogo di esposizione storica fu un brescellese doc, Erminio Bertoli assieme ad altri quattro amici. Una festa di tutta la comunità, ha ricordato il sindaco Carlo Fiumicino, per una saga cinematografica che ha reso celebre il paese rivierasco. Don Camillo e Peppone sono i due personaggi creati da Giovannino Guareschi e protagonisti di una serie di racconti sviluppati in un ambito che lo scrittore definì “Mondo Piccolo”.
Il programma della manifestazione si è sviluppato con una visita all’esposizione di fotografie inedite e documenti dell’epoca, da Piazza Matteotti a Piazza Mingori il corteo di moto d’epoca insieme al sidecar Guzzi originale usato nei film. Poi l’intervento del sindaco Fiumicino e alla fine anche l’operazione Panzer: la messa in moto del carro armato. Tutto questo in attesa che in tv come periodicamente accade, si possa rivedere uno dei film del parroco e del sindaco in eterna lotta ma in fondo amici eterni che ancora fanno divertire e riflettere. Per l’occasione Poste Italiane ha emesso uno speciale annullo filatelico dedicato alla ricorrenza assieme ai francobolli celebrativi di Giovannino Guareschi e Gino Cervi già usciti nel 2018 e nel 2021.
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