BRESCELLO (Reggio Emilia) – Una mattinata oltremodo simbolica, oltre che concreta, perché la misura di prevenzione patrimoniale a carico di Francesco Grande Aracri è stata la prima, nel 2013, ad essere disposta in provincia, e questa è la prima consegna definitiva di beni confiscati per un valore di 700mila euro.
Il taglio del nastro, che consegna definitivamente capannoni e palazzina di Strada Breda Vignazzi alla Protezione Civile, è arrivato al termine di una mattinata di saluti istituzionali e di interventi: quelli degli amministratori giudiziali Rosario Di Legami e Alberto Peroni
e del presidente della Regione Stefano Bonaccini: la Regione ha sostenuto il Comune di Brescello con 120mila euro dei 150mila necessari alle opere di manutenzione. “Vogliamo, con forza, che quella dell’Emilia-Romagna sia una società sana e dunque libera dalle mafie”, ha detto il Governatore. Poi ci sono stati gli interventi del dirigente dell’Agenzia nazionale per l’amministrazione dei beni confiscati, il generale della Guardia di finanza Fernando Verdolotti, e del prefetto di Reggio Iolanda Rolli.
La Prefettura sta vagliando, assieme ai sindaci, la disponibilità di alloggi per i profughi ucraini tra gli appartamenti confiscati temporaneamente: sono stati trovati 67 posti. E l’amministrazione è già al lavoro per progettare la destinazione d’uso dei tanti beni ancora bloccati dall’iter.
La nuova casa della Protezione Civile nei locali confiscati alla ‘Ndrangheta. VIDEO
13 marzo 2022Questa mattina la cerimonia per l’assegnazione di due fabbricati industriali e una palazzina, che erano di proprietà di Francesco Grande Aracri. Il presidente della Regione Stefano Bonaccini: “Vogliamo, con forza, una società sana e dunque libera dalle mafie”