REGGIO EMILIA – Venticinque le persone cui è stato inviato avviso di fine indagine. I loro avvocati avranno adesso 20 giorni di tempo per chiedere eventuali nuove attività di indagine, per produrre memorie o documenti. Dopodiché, e in assenza di nuovi elementi, il sostituto procuratore Valentina Salvi procederà con la richiesta formale di rinvio a giudizio.
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“La massiccia attività istruttoria, le nuove consulenze tecniche svolte, gli interrogatori resi da alcuni degli indagati, l’analisi del materiale informatico e documentale in sequestro hanno consentito non solo di confermare le ipotesi accusatorie già riconosciute dal Gip in fase cautelare”, ma anche di “integrare il quadro probatorio”. Lo scrive, in una nota ufficiale, il procuratore capo Marco Mescolini. I capi d’imputazione passano da 102 a 108: dal peculato d’uso all’abuso d’ufficio, dai maltrattamenti in famiglia alla violenza privata alle lesioni dolose gravissime, come lo stress provocato da alcuni indagati in minori spinti a ricordare cose mai accadute, secondo gli inquirenti.
E’ finita, quindi, la fase preliminare dell’inchiesta balzata alle cronache nazionali la scorsa estate: l’inchiesta su presunti affidi illeciti di minori in val d’Enza. Rispetto ai 30 indagati totali di fine estate – 27 iniziali, con l’aggiunta poi di due ex sindaci della val d’Enza e di una dirigente del comune di Reggio – ora sono, appunto, 25 le posizioni. Sono state stralciate quelle del direttore dell’Ausl Fausto Nicolini, dell’addetta stampa dell’azienda sanitaria locale Federica Gazzotti, dell’ex sindaco di Cavriago nonché già presidente dell’Unione Val d’Enza Paolo Burani: posizioni per le quali è stata chiesta l’archiviazione. Archiviazione invece già accolta dal gip per l’avvocato Marco Scarpati. Patteggerà poi, il 27 gennaio, l’ormai ex assistente sociale di Bibbiano Cinzia Magnarelli, che durante l’estate aveva scelto di collaborare con gli inquirenti dichiarando al giudice Luca Ramponi di aver falsificato alcune relazioni per convincere il tribunale dei minori a dare in affido i bambini, e di averlo fatto per pressioni arrivate dai superiori. L’ex dirigente del servizio minori val d’Enza Federica Anghinolfi è considrata dalla procura il vertice di quanto sarebbe avvenuto negli ultimi anni, assieme all’assistente sociale Francesco Monopoli e al guru della onlus Hansel e Gretel Claudio Foti.
I nomi degli indagati che hanno ricevuto il 415 bis: Federica Alfieri, Federica Anghinolfi, Fadia Bassmaji, Daniela Bedogni, Beatrice Benati, Nadia Bolognini, Imelda Bonaretti, Nadia Campani, Barbara Canei, Andrea Carletti, Paolo Colli, Claudio Foti, Sara Gibertini, Katia Guidetti, Maria Vittoria Masdea, Attilio Mattioli, Francesco Monopoli, Matteo Mossini, Flaviana Murru, Cinzia Prudente, Annalisa Scalabrini, Daniela Scrittore, Sarah Testa, Valentina Ucchino, Marietta Veltri.
I reati contestati a vario titolo: peculato, abuso di ufficio, violenza o minaccia a pubblico ufficiale, falsa perizia, frode processuale, depistaggio, rilevazione di segreti inerenti a un procedimento penale, falso ideologico in atto pubblico, maltrattamenti in famiglia, violenza privata, lesioni dolose gravissime, tentata estorsione, truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche.
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