REGGIO EMILIA – Giornata ricca di colpi di scena nella vicenda del Ctr, il poliambulatorio privato convenzionato con l’Ausl oberato dai debiti e impegnato in un difficile tentativo di rilancio sotto la supervisione del tribunale di Reggio.
Il nuovo amministratore unico, Umberto Canovese, ha convocato l’assemblea dei soci proponendo una decisione forte: la revoca da socio di Roberto Citarella, l’ex direttore sanitario rimosso dall’incarico alla fine di luglio. La proposta era basata su un articolo dello statuto del Ctr, che prevede appunto la possibilità di revocare un socio che, con le sue azioni, abbia causato danni alla società. Sarebbe proprio questo il caso di Citarella, secondo il giudizio dell’amministratore unico e di alcuni soci, che il 2 luglio scorso hanno approvato un’azione di responsabilità contro di lui e contro altri ex amministratori, chiedendo 4 milioni di danni.
Il fatto è che Citarella è pur sempre il socio di maggioranza del Ctr con il 52% delle quote e ha dunque le sue carte da giocare in questa partita. Per di più, l’ex direttore sanitario ha fatto una mossa che ha sorpreso tutti: ha ceduto le sue quote in usufrutto alla moglie, con un atto registrato il 16 agosto, tre giorni prima dell’assemblea dei soci. La manovra ha creato non poco scompiglio, ma alla fine è stata respinta dagli altri soci che hanno votato la revoca di Citarella e non hanno ammesso al voto la moglie.
Il braccio di ferro non è finito, ma è solo rimandato a lunedì 26, quando, in una nuova assemblea, Citarella tenterà a sua volta di rimuovere l’amministratore unico Canovese. Va detto che il Ctr è coinvolto da un procedura concorsuale che ha bloccato per il momento lo sfratto dalla sede di via Fratelli Cervi e le iniziative dei creditori. Il tribunale di Reggio in questa fase è spettatore, ma non potrebbe non reagire di fronte al venir meno del piano di risanamento depositato a fine giugno.
Sul futuro del poliambulatorio pende anche, presso il tribunale di Bologna, un procedimento avviato dopo le denunce del socio Alberto Buffagni, che chiede per il Ctr la nomina di un amministratore giudiziario. Il curatore speciale Federica Zaniboni e l’ispettore giudiziale Anna Spaggiari, che hanno esaminato i conti della società, sono giunte alla conclusione che la gestione degli ultimi anni è stata caratterizzata da gravi irregolarità.
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