REGGIO EMILIA – “Con la nostra proposta pensiamo di avere risposto ai bisogni sia dei sindacati sia delle persone, tenendo conto della fase complicata in cui sono le nostre imprese”. Il direttore generale di Federmeccanica, Stefano Franchi, è convinto che la proposta avanzata dalla stessa Federmeccanica al tavolo sindacale per il rinnovo del contratto nazionale dei metalmeccanici sia la migliore proposta possibile. I segretari nazionali di Fiom, Fim e Uilm invece, che nelle scorse ore erano a Reggio per l’assemblea unitaria di 350 delegati di fabbrica, hanno rotto la trattativa annunciando una campagna di mobilitazione. “Dobbiamo confrontarci con la realtà e non scontrarci, con la crisi generale e quella della Germania in primis, da dove parte una valanga e noi siamo nella valle”.
Secondo i sindacati invece molte aziende continuano a fare utili, mentre i salari dei dipendenti restano invariati. In provincia di Reggio i lavoratori del settore potenzialmente coinvolti nel rinnovo del contratto nazionale sono tra i 25 e i 30 mila. Il ricorso alla cassa integrazione in questi mesi è aumentato notevolmente, per questo i sindacati chiedono la riduzione dell’orario di lavoro oltre a un aumento salariale che consenta di recuperare il potere d’acquisto eroso negli ultimi anni dall’inflazione.
“Federmeccanica ha proposto di proseguire con l’adeguamento dei minimi tabellari in base all’inflazione. Oggi i salari dei metalmeccanici sono cresciuti di più di quelli di tutta l’industria – abbiamo anche proposto poi la tutela della non autosufficienza per tutta la vita del lavoratore”.
Il direttore generale di Federmeccanica si dice comunque ancora aperto al confronto. “Io al confronto non mi sottraggo”.
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