REGGIO EMILIA – Regole sempre più stringenti e i divieti presenti in diversi comuni in occasione della notte di San Silvestro non fermano il mercato nero dei petardi, dei botti e dei fuochi d’artificio illegali. La novità di quest’anno è rappresentata dalla “bomba Scudetto”, che prende spunto dal trionfo del Napoli nello scorso campionato di serie A di calcio nel solco di quanto già avvenuto in passato con la “bomba di Maradona”, ma anche quelle di Careca, Zola fino ad arrivare alle più recenti “bomba Cavani” e “bomba Higuain” e, l’anno scorso, la “Kvara”, dedicata al beniamino dei tifosi Khvicha Kvaratskhelia. Altre bombe erano anche “dedicate” a personaggi della politica o a eventi che avevano caratterizzato l’anno (come la “bomba Bin Laden”, divenuta nota dopo gli attentati alle Torri Gemelle del 2001 e la bomba “Covid” ispirata alla pandemia).
Nel ricordare i pericoli che si corrono nell’uso dei botti illegali, i carabinieri rilanciano anche a Reggio e provincia la campagna di sensibilizzazione “Usa la testa non rovinarti la festa”, rivolta soprattutto ai giovani. “‘La battaglia – precisano dal Comando provinciale dell’Arma – potrà essere vinta se si riuscirà a far comprendere, soprattutto ai giovani, che il problema è essenzialmente culturale. In questi casi, quasi sempre gli incidenti sono dovuti a disattenzione e non a fatalità”.
Come riconoscere, innanzitutto, un botto illegale?
I giochi pirotecnici autorizzati e in libera vendita devono riportare sulla confezione un’etichetta con il numero del decreto ministeriale che ne autorizza il commercio, il nome del prodotto, la ditta produttrice, la categoria d’appartenenza e le modalità d’uso. Possono essere venduti in tutti gli esercizi che sono in possesso di licenza per la vendita di giocattoli e possono essere acquistati da tutti, purché almeno quattordicenni.
Se il gioco pirotecnico è privo di etichetta, è sempre da considerarsi proibito. Alcuni giochi, anche se non vietati, sono comunque molto pericolosi e possono causare, se non usato in modo corretto, gravi danni a persone e cose.
I prodotti pirotecnici classificati dal Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza in IV (artifici e prodotti affini negli effetti esplodenti) e V categoria (giocattoli pirici), invece, possono essere venduti solamente nei depositi dei fuochi d’artificio o nelle armerie autorizzate ed acquistati con porto d’armi o nulla osta, sempre comunque con l’obbligo di denuncia alle forze dell’ordine, ma non possono essere accesi senza licenza.
È assolutamente vietato vendere ed acquistare prodotti clandestini. Costituisce reato, che punisce sia il commerciante sia l’acquirente.
Nei casi dubbi, prima di acquistare il prodotto è bene rivolgersi ai carabinieri telefonando al 112.
I consigli dei carabinieri per l’uso sicuro dei fuori d’artificio
- non esistono fuochi di artificio “sicuri”, anche se ne è permessa la vendita; perfino le stelline, che i bambini usano con disinvoltura, bruciano a 300°C e perciò sono potenzialmente in grado di provocare e fare incendiare i vestiti;
- al momento dell’accensione, mai avvicinare viso e occhi alla miccia;
- se non se ne può fare a meno, i bambini non vanno mai lasciati soli a usare fuochi di artificio;
- fare attenzione agli adolescenti fra i 10 e i 14 anni di età che sono i più a rischio di incidenti;
- i fuochi di artificio vanno accesi all’aperto, lontano da case, automobili e dalla scatola degli altri fuochi per limitare il rischio di incendio e incidenti;
- fare attenzione alla direzione in cui si lanciano i fuochi: non ci siano delle persone, perciò non vanno lanciate verso zone buie;
- i fuochi non vanno accesi dentro nessun tipo di contenitore, nemmeno se in ferro, perché, rompendosi, potrebbe disperdere le schegge che si trasformerebbero in pericolosi “proiettili”;
- va sempre tenuto a portata di mano un secchio d’acqua o un estintore da usare in caso di incendio. In caso di ustione andrà subito gettata acqua fredda sopra la parte bruciata o comunque surriscaldata;
- quando si trovano fuochi d’artificio che funzionano male e perciò non bruciano non si deve mai cercare di riaccenderli, ma vanno bagnati prima di essere gettati nell’immondizia;
- non cercare di accendere i fuochi trovati per terra;
- non provare a recuperare polvere da sparo dai fuochi non esplosi e non provare a costruire fuochi d’artificio artigianali: la pressione esercitata potrebbe determinare l’esplosione immediata con conseguenze anche gravi.
Non lasciate soli i vostri animali domestici: come proteggerli
- togliere di torno tutti quegli oggetti che potrebbero provocare ferite nel caso gli animali ci finissero contro;
- evitare di lasciarli all’aperto: la paura fa compiere loro gesti imprevedibili, il primo è la fuga;
- non tenerli legati alla catena perché potrebbero strangolarsi;
- non lasciarli sul balcone perché potrebbero gettarsi nel vuoto;
- dotarli di tutti gli elementi identificativi possibili;
- se si nascondono in un luogo della casa, lasciarli lì, considerano sicuro il loro rifugio;
- cercare di minimizzare l’effetto dei botti tenendo accese radio o tv;
- prestare attenzione anche agli animali eventualmente in gabbia: non tenerli sui balconi;
- nel caso di animali anziani, cardiopatici e/o particolarmente sensibili allo stress dei rumori rivolgersi con anticipo al veterinario;
- nel caso dei gatti , non guardarli negli occhi, potrebbero diventare aggressivi.
I consigli per i più picolli
- fontanelle, trottole, fumogeni, petardini, miccette e girelline: dopo aver acceso la miccia allontanati subito! Ma ricordati che è meglio che l’accensione la faccia mamma o papà;
- bottigliette a strappo, pistole a strappo e snappers: non mirare mai alle persone, potresti fargli del male;
- candeline e stelline: usale lontano dai vestiti, dalle tende, dai divani e da tutti gli oggetti infiammabili. Fai attenzione alle persone che ti sono vicine: una scintilla potrebbe colpire gli occhi o cadere sulla pelle causando delle dolorose ustioni.
Comunque sia ricordarsi di telefonare immediatamente al 112 se ci si accorge che qualcuno vende od accende fuochi proibiti: una telefonata potrebbe salvare una vita.