RAMISETO (Ventasso, Reggio Emilia) – Sei persone denunciate a piede libero. Le ipotesi di reato: disastro ambientale colposo, distruzione o deturpamento di bellezze naturali, violazione paesaggistica, falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici, abbandono di rifiuti speciali non pericolosi. Quando nell’agosto del 2018 una serie di servizi di Tg Reggio documentò la devastazione dei boschi del Monte Ledo, sopra Succiso, e del Monte Segalari, a pochi chilometri da Ramiseto, con il taglio indiscriminato di 90mila metri quadrati di conifere, molti soggetti pubblici e privati si affannarono a precisare che quegli interventi erano sì inusuali per proporzioni e modalità, ma erano pienamente legittimi. E in effetti il disboscamento era stato autorizzato dal Comune di Ventasso e dall’Unione Montana.
Ora però saranno le indagini della Procura a stabilire se tutto sia stato davvero regolare. I carabinieri forestali del Nucleo Investigativo del Gruppo di Reggio, coordinati dal pubblico ministero Piera Giannusa, pensano di no. Sono convinti che il procedimento autorizzativo sia stato viziato da diversi illeciti: false dichiarazioni, inidoneità dell’azienda che ha eseguito il taglio ad operare in Emilia-Romagna, inidoneità della fidejussione prestata a garanzia di eventuali danni. Non solo: molte delle piante tagliate – abeti, pini e larici – avevano un’età inferiore a quella minima prevista dal regolamento forestale allora vigente. Per di più il progetto approvato e le relazioni dell’agronomo Giorgio Govi prevedevano la ricostituzione del bosco attraverso la piantumazione di circa 4mila tra faggi e aceri. Ma nell’estate del 2021, tre anni dopo il taglio di 40mila conifere, i carabinieri forestali hanno verificato che poco o nulla è stato fatto e hanno constatato la scomparsa permanente del bosco e un cambiamento di destinazione d’uso di un bene tutelato paesaggisticamente.I boschi di Monte Ledo sono di proprietà del Consorzio Alto Appennino Reggiano, quelli del Monte Segalari di un gruppo di residenti di Ramiseto. I lavori furono affidati alla Amabile Legnami di Udine ed eseguiti da un’azienda austriaca, la Klade. Delle sei persone denunciate, due sono cittadini austriaci e un altro abita in Friuli. Gli altri tre denunciati sono invece reggiani, tecnici e dipendenti pubblici coinvolti nel procedimento autorizzativo. Nelle ore scorse sono state condotte perquisizioni nella nostra provincia in uffici pubblici, nello studio di un libero professionista e in studi di commercialisti.
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