REGGIO EMILIA – Da un lato l’innata e irrefrenabile curiosità di bambini, dall’altra la comunicazione giornalistica. Internazionale Kids mette a contatto questi due mondi per parlare di temi che semplicisticamente vengono definiti “da grandi” con chi invece ancora grande non è ma ha tanta voglia di sapere e, soprattutto, di capire.
Ambiente, cinema femminista, social network, Giappone, extraterrestri, antifascismo, fumetti, musica e tanto altro raccontati, spiegati e discussi con i ragazzi. Per il terzo anno consecutivo questo festival del tutto originale ha trovato casa a Reggio Emilia, in sei punti della città: piazza Martiri del 7 luglio, trasformata in una grande agorà di richiamo per tutti con incontri, laboratori e spettacoli; il palazzo dei Musei, il teatro Cavallerizza e il teatro Valli, il Mapei Stadium e i Chiostri di San Pietro dove i più piccoli hanno avuto la possibilità di incontrare e dialogare con chi fa giornalismo sul campo: registi, direttori d’orchestra, autrici di libri di successo, atleti e cantanti. In tutto, 100 appuntamenti in tre giorni che hanno totalizzato oltre 12mila presenze complessive.
Ma come si fa a raccontare l’attualità, anche cruda e drammatica, ai bambini? “Fondamentalmente, mettendosi in ascolto – le parole di Martina Recchiuti, direttrice del festival – La cosa migliore da fare è non nascondere la realtà, cercare di trovare le parole giuste facendo grande sintesi”.
Reggio Emilia Internazionale Kids