REGGIO EMILIA – Con lo stop a tutte le cessioni dei crediti d’imposta per tutte le tipologie di bonus edilizi, primo fra tutti il superbonus, si rischia il tracollo delle imprese del settore. Questa la posizione unanime delle associazioni di categoria. La novità è contenuta nel Decreto in materia di crediti fiscali che il Governo ha approvato nell’ultimo Consiglio dei ministri e dopo la pubblicazione lampo sulla Gazzetta Ufficiale che lo rende di fatto già operativo.
Per il Governo Meloni la cessione dei crediti “ha potenzialità negative sull’incremento del debito pubblico”, come recita il testo del decreto. Esclusi gli interventi già in corso e approvati, non sarà più possibile per i soggetti che effettuano queste spese optare per il cosiddetto “sconto in fattura” né per la cessione del credito d’imposta.
Il Consiglio ha concordato che le associazioni di rappresentanza delle categorie un incontro il prossimo 20 febbraio. Ma in queste ore sono molte le voci di protesta che si alzano: Cna provinciale ricorda che tre immobili residenziali su quattro dovranno operare lavori di ristrutturazione entro i prossimi dieci anni. “Facile intendere – si spiega – quanto confusa e poco lungimirante è stata la scelta del Governo”.
“Senza parole il mondo delle piccole e medie imprese”, dice Confapi Emilia, che prevede uno scenario molto complicato con centinaia di imprese che restano senza liquidità e con i cantieri che si fermano. Colpito in modo forte sarà anche tutto l’indotto.
Per la segretaria generale della Filca Cisl Emilia Centrale Cinzia Zaniboni “si mettono a rischio anche a Reggio centinaia di aziende e migliaia di posti di lavoro, considerando che gli addetti reggiani del settore sono circa 4.500 e che molti lavoratori già lamentavano il ritardo dello stipendio a causa della sempre minor disponibilità liquida delle imprese”.
In una nota i parlamentari reggiani del Pd Malavasi, Delrio e Rossi accusano il Governo di metter volutamente in difficoltà le imprese: “Si rischia – scrivono – di bloccare 100mila cantieri e generare incertezza per un milione di cittadini, bisogna scrivere la parola fine a queste continue modifiche delle misure per l’edilizia”.
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