REGGIO EMILIA – L’ultimo stabile messo a lustro si trova nella zona più centrale della via Emilia, al civico 3. Più a est, completamente “impacchettato”, c’è palazzo Corbelli. La cura che gli restituirà il volto originario è in corso anche sul lato opposto, nell’omonimo vicolo. Anche qui le pareti sono coperte da impalcature. I cantieri allestiti per riqualificare gli esterni di edifici sono ovunque all’interno dell’esagono.
Pareti che da grigie tornano a splendere. Per la maggiore vanno i colori pastello. Coinvolti dai risanamenti anche balconi, ornamenti, fregi e decori. E’ l’effetto del “bonus facciate”, l’incentivo lanciato nel 2020 dal Governo. Nel comune capoluogo ne hanno approfittato molte imprese e molti cittadini. Gli interventi avviati nel primo semestre di quest’anno hanno superato quota 450. Un numero quasi triplo rispetto al quantitativo dello stesso periodo del 2020, quando se n’erano contati 164.
E un cantiere su quattro ha interessato proprio il centro storico, dove, oltre ai numerosi ponteggi, è entrata in azione una schiera di sollevatori utilizzati per tinteggiare e ripristinare murature. Mezzi diventati indispensabili, vista la difficoltà riscontrata dalle imprese del settore nel reperire impalcature. L’agevolazione è stata confermata anche per il 2022, ma la quota di detrazione d’imposta calerà: dal 90% scenderà al 60%, salvo modifiche alla legge di bilancio.
Come una sorta di anticipazione del bonus, si può considerare il “bando facciate” lanciato dal Comune nel 2017. Prevedeva un contribuito a fondo perduto fino al 30% della spesa affrontata. Evidenti i risultati, ad esempio, in corso Garibaldi e in piazza Roversi con interventi che hanno riqualificato la chiesa del Cristo e Palazzo Rangone. Un angolo di città dove i lavori di abbellimento proseguono tuttora.
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