REGGIO EMILIA – A undici giorni dal maxi incendio di via Due Canali sta per cominciare una nuova fase di interventi. Terminate le operazioni svolte in emergenza dai vigili del fuoco, il Comune si rivolge ora direttamente ai proprietari dell’area.
“Sarà fondamentale che la proprietà ora si faccia carico di quelli che sono i suoi obblighi rispetto all’inquinamento ambientale. E’ necessario che inizi le bonifiche all’interno dell’area per contingentare il cemento amianto ancora presente nell’area. In questi giorni è stato tenuto sotto controllo dai vigili del fuoco che lo tenevano bagnato per evitare dispersioni”, spiega l’assessora Carlotta Bonvicini.
Neutralizzare le fibre di amianto contenute nelle coperture dello stabilimento divorato dalle fiamme. E’ l’obiettivo dell’ordinanza del Comune annunciata dall’assessora Carlotta Bonvicini ieri sera in diretta a ‘Il Graffio’. Il provvedimento, un atto dovuto, punta alla messa in sicurezza di tutto il perimetro interessato dall’incendio. In un primo momento gli interventi potranno concentrarsi però soltanto sulla parte di area produttiva dissequestrata in queste ultime ore.
Continuano infatti le indagini negli spazi ancora dietro ai sigilli imposti dalla Procura. Accessibile da subito è la superficie cortiliva. Lo stesso vale per gli ambienti di stoccaggio delle materie prime lavorate, a partire dalla carne. “Materiale organico che è ancora presente all’interno dello stabilimento, materie alimentari che col tempo trascorso ora daranno dei problemi”.
L’ordinanza è destinata a Inalca e Quanta chiamate dunque a gestire le operazioni di smaltimento, sulla base di un piano di intervento che, una volta operativo, sarà da rendicontare al Comune, all’Arpae e all’Ausl. Gli immobili interessati sono stati concessi in affitto alle due aziende dalla società Sirio Srl che ha come socio principale la Unipeg col 73%.
Ecco cosa prevede l’ordinanza
L’ordinanza odierna – a cui si è dato corso, si legge nel documento del Comune, “a seguito del parziale dissequestro dell’area in questione comprendente i suddetti edifici che, pertanto, presentano libero accesso per le operazioni necessarie alla bonifica ed al ripristino” – si fonda sul referto del Dipartimento di Sanità ed Igiene pubblica dell’Ausl di Reggio Emilia, da cui emerge che “l’area scoperta dell’impianto identificata come area cortiliva, contenuta nel perimetro esterno del complesso e non sottoposta a sequestro giudiziario, risulta interessata da frammenti di cemento amianto ed è necessario adottare misure precauzionali atte ad impedire la dispersione di fibre attraverso la raccolta ad umido o con aspiratori a filtro assoluto”.
Inoltre, dallo stesso referto emerge che alimenti di varia origine tra cui consistenti quantità di origine animale identificati come Soa (sottoprodotti di origine animale) categoria 2, stoccati nel magazzino della ditta Quanta Stock&Go, stanno subendo un normale processo di putrefazione che determina la necessità di provvedere con urgenza alla rimozione e smaltimento degli stessi”.
Nell’ordinanza odierna perciò si danno le seguenti disposizioni, riguardanti Inalca, in qualità di conduttore dell’attività di lavorazione per la commercializzazione di carni bovine, ed a Quanta Stock&Go in qualità di conduttore del magazzino di stoccaggio e logistica di alimenti:
- limitatamente a Quanta Stock&Go:
di rimuovere immediatamente tutti gli alimenti di origine animale qualificati come Soa di categoria 2 presenti nello stabilimento Quanta, e di smaltirli presso uno stabilimento autorizzato.
- Ad entrambe le ditte:
di bonificare l’area cortiliva dell’impianto – identificata come quella contenuta entro il perimetro esterno ed asfaltata, escluso quanto oggetto di sequestro giudiziario in essere – dai frammenti di cemento-amianto presenti presentando, ad opera della ditta incaricata dei lavori, entro 5 giorni dalla notifica dell’atto-ordinanza, uno specifico piano di lavoro (ex art. 256 DLGS 81/08) indicante la data di inizio dei lavori con una serie di specifici accorgimenti.
Vale a dire: le operazioni dovranno essere condotte con misure precauzionali atte ad impedire la dispersione di fibre e provvedendo alla raccolta ad umido o con aspiratori a filtro assoluto; i rifiuti raccolti dovranno essere trattati come materiali contaminati da amianto; nel frattempo, procedere con operazioni di innaffiamento delle superfici dell’area cortiliva interessata allo scopo di evitare il sollevamento e la dispersione in atmosfera di polveri.
Si dispone infine di bonificare gli stabilimenti non più sottoposti a sequestro, nei quali è stata accertata la presenza di materiali contenenti amianto, attraverso una ditta specializzata che sarà tenuta a presentare entro15 giorni il piano di lavoro e ad adottare i medesimi accorgimenti indicati per l’area cortiliva.
Dovrà essere fornita immediata comunicazione al Comune, all’Arpae e all’Azienda Usl dell’inizio delle fasi operative e del loro completamento, per i necessari controlli.
Incendio Inalca e Quanta Bonifica ambientale Ordinanza del sindaco Sirio Srl Unipeg