REGGIO EMILIA – Il Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale è al lavoro per gestire e prevenire le emergenze. Parleremo di questo e non solo nella puntata di Agri7 di questa sera che andrà in onda alle 21. L’ente con sede in Corso Garibaldi sta lavorando al futuro sia per quanto riguarda gli invasi ad uso irriguo, sia per quanto riguarda opere che che possano contenere eventi straordinari a livello idrogeologico. Nel 2023 previsti 50 milioni di euro di opere di intervento, tra queste la cassa di espansione sul Rio Enzola.
“E’ stata gestita una situazione di fragilità idraulica e migliorata sensibilmente, ricordiamoci però che la natura è sempre più forte dell’uomo – ha dichiarato Domenico Turazza, Direttore del Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale – Qui siamo a Quattro Castella e alle porte di Bibbiano: era un rio oggettivamente pericoloso perché, pur correndo in alta pianura, scorre pensile e quindi è arginato e aveva delle strutture poco adeguate. Ora è stato messo in sicurezza per eventi con tempo di ritorno fino a 200 anni: se arriva una pioggia che capita ogni 500 anni, questa struttura potrebbe non reggere”.
Parlando di antropizzazione, gli interventi dell’uomo hanno ridotto sensibilmente l’assorbimento di acqua nel terreno. “E’ così – ha spiegato Turazza – La pianura reggiana ha subito un fortissimo processo di antropizzazione: negli ultimi 80-90 anni, è passata dal 2% di tasso di urbanizzazione al 20%, un salto notevole. Consideriamo che, dal punto di vista idraulico, un terreno nudo assorbe l’acqua in modo maggiore e ne restituisce molta meno nei canali rispetto a un terreno urbanizzato. Un’area impermeabilizzata sversa fino a 30 volte i quantitativi d’acqua in più rispetto a un terreno nudo”.











