REGGIOLO (Reggio Emilia) – “Nel giro di due anni, la ricostruzione post terremoto giungerà a conclusione”. Lo ha affermato Stefano Bonaccini che oggi era in visita a Reggiolo a 8 anni esatti dalla prima delle due grandi scosse che hanno messo in ginocchio l’intera Emilia Romagna.
Traguardo sempre più vicino per le opere pubbliche post sisma. I principali edifici simbolo di Reggiolo interessati o da cantieri sono la rocca, il teatro comunale e Palazzo Sartoretti, futura sede del Municipio. L’obiettivo è di ultimarli nel giro di due anni, in tempo per il decennale.
Trentasei gli interventi in corso nel comune reggiano che nel 2012 fu il più colpito dalle scosse del 20 e del 29 maggio. Un investimento pubblico da 35 milioni di euro: “La ricostruzione pubblica è quella dove c’è ancora un po’ più da lavorare. Si è pensato, per prima cosa, alle scuole e alle aziende, cioè al lavoro”, ha aggiunto Bonaccini. A proposito di imprese, è stata la Comer a ricevere il presidente della Regione che si è concesso anche un caffè in un bar nel centro del paese.
Tra i traguardi raggiunti, soprattutto grazie alla sinergia coi comuni, quello di avere fatto rientrare nelle proprie case più del 95% delle famiglie che erano rimaste senza abitazione: “C’era la problematica e c’è ancora, delle infiltrazioni mafiose. Anche questo aspetto è stato sempre tenuto in considerazione” ha detto il sindaco di Guastalla Camilla Verona, anche lei presente.
Un parallelismo tra la ricostruzione post-terremoto e la ripresa necessaria oggi per superare la crisi economica dovuta al Coronavirus è giunto, oltre che da Bonaccini, anche dall’assessore all’Agricoltura, il reggiano Alessio Mammi: “E’ un bel segnale quello che abbiamo realizzato in questi anni e di cui abbiamo bisogno anche oggi in questa fase così difficile per il Paese”.
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