REGGIO EMILIA – Continuano le iniziative con i candidati alla segreteria nazionale del Pd in vista delle primarie, in programma il 26 febbraio. Dopo Gianni Cuperlo ed Elly Schlein, ieri è stata la volta di Stefano Bonaccini.
L’iniziativa comincia sulle note della canzone di Cesare Cremonini “Buon viaggio”. E per il presidente della Regione Emilia Romagna il viaggio sembra iniziare bene. Al suo arrivo al centro Malaguzzi le bandiere del Pd sono ancora da sistemare, c’è tempo per salutare questo e quello e c’è chi ne approfitta per mettersi in posa per una foto ricordo. Il Centro Malaguzzi è pieno come un uovo: c’è gente sulle scale che portano al piano superiore, il presidente della Provincia Zanni deve sedersi in terra. Con Bonaccini a Reggio Emilia ci sono 27 sindaci, i parlamentari Delrio, Malavasi e Rossi, l’assessore regionale Mammi e i consiglieri regionali del Pd Soncini e Costa. E Bonaccini lo dice senza giri di parole: bisogna cambiare il gruppo dirigente nazionale del Pd, sostituirlo con quegli amministratori che hanno dato buona prova di sé nelle città.
“Lo dico sempre – le sue parole – voglio una classe dirigente nazionale che sappia entrare in un bar e ascoltare chi ha davanti”. Il cuore dell’intervento è il tema del lavoro. Bonaccini parla del precariato di tante forme contrattuali e annuncia una proposta concreta: “Se diventerò segretario, la prima campagna che faremo sarà una raccolta di firme per il salario minimo legale che arrivi là dove non arriva la contrattazione”.
Bonaccini racconta della sua recente iniziativa davanti ai cancelli di Mirafiori, ma quando parla di lavoratori da ascoltare e tutelare, il presidente della Regione non pensa solo ai lavoratori dipendenti, ma a tutto il mondo del lavoro. “Noi in questi anni abbiamo regalato milioni di voti di partite Iva, liberi professionisti e lavoratori autonomi alla destra”.
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