Bologna, strage 2 agosto: chiesto intervento Csm su intervista a Bellini. VIDEO

BOLOGNA – Quell’intervista “sembra quasi un tentativo di condizionamento”, un modo per fare il processo di appello sulla strage alla stazione di Bologna “fuori dall’aula del Tribunale”. L’associazione dei parenti delle vittime dell’attentato del 2 agosto 1980 si fa sentire dopo il lungo colloquio con Paolo Bellini pubblicato sul sito ‘Reggio Report’, e sul canale Youtube ‘Ragion di Stato’. Il presidente Paolo Bolognesi chiede infatti l’intervento del Consiglio superiore della magistratura: con una lettera partita lunedì e indirizzata al presidente del Csm Davide Ermini si sollecita un intervento per chiarire se l’ex militante di Avanguardia Nazionale potesse essere autorizzato dal giudice di sorveglianza a rilasciare l’intervista. Secondo Bolognesi appare “strano e quantomeno inopportuno” che venga concessa l’autorizzazione a concedere una intervista a chi solo lo scorso 6 aprile è stato condannato all’ergastolo e all’isolamento diurno per un anno “quale esecutore della strage di Bologna”. E per di più, sottolinea Bolognesi parlando alla ‘Dire’, proprio mentre è in atto la fase di scrittura delle motivazioni della sentenza. “Io non sono uno stragista, non ero a Bologna il 2 agosto 1980” dice tra le altre cose Bellini nel corso dell’intervista, in cui viene spiegato che il colloquio è stato realizzato in seguito a un nulla osta del magistrato di sorveglianza risalente al 23 giugno scorso attraverso tre incontri in videoconferenza registrati tra il 25 giugno e l’11 luglio. “Quando si è saputo dell’intervista, alcuni parenti delle vittime mi hanno contattato e chiesto: ‘Ma è una cosa che si può fare?’. Devo dire che la faccenda appare alquanto sconcertante, sembra un’operazione per ‘fare’ il processo di appello fuori dal percorso del processo di appello – prosegue Bolognesi – Sarebbe una cosa estremamente scandalosa”. Per questo è stato chiesto al Csm di chiarire “se questa autorizzazione all’intervista sia normale. Siamo un paese in cui può succedere di tutto, ma se non fosse normale il giudice di sorveglianza sia valutato per questo”, dice il presidente dell’associazione dei parenti delle vittime del 2 agosto